Il capogruppo di Forza Italia chiede una consultazione popolare sul “peduncolo” della linea 3 Libertà-Bagno a Ripoli che passerebbe da via Cavour per arrivare in San Marco e poi tornare in viale Matteotti attraversando via Lamarmora. Per Draghi (FdI) “E’ una follia”, mentre De Blasi (M5S) sottolinea “l’assenza di pianificazione su tutte le linee”
Pronti a ricorrere al Consiglio di Stato e nell’immediato a richiedere, attraverso una mozione, che il sindaco Dario Nardella promuova una consultazione popolare per domandare ai residenti dei quartieri interessati dal passaggio della variante Centro Storico della tramvia se sono d’accordo o meno sulla realizzazione dell’infrastruttura. Mario Razzanelli (Forza Italia), torna alla carica dopo la bocciatura del ricorso al Tar e porta con sé anche Alessandro Draghi (Fratelli d’Italia), Federico Bussolin (Lega Salvini) e Roberto De Blasi (M5S). Insomma per una volta tutta l’opposizione di centrodestra unita anche se con alcuni distinguo proprio da parte del Carroccio.
“Noi andiamo avanti – annuncia il capogruppo di Forza Italia – perché deve ancora essere approvata la variante al centro storico e ai fiorentini non è stato, infatti, spiegato di che cosa si tratta”. La spiegazione è presto detta: la variante alla linea 3.2.1 da Piazza Libertà a Bagno a Ripoli prevede appunto un “peduncolo” con i tram che entrano in via Cavour, girano intorno a piazza San Marco e tornano sul Viale Matteotti passando da via Lamarmora per poi proseguire sui viali fino a Piazza Piave lungarno Colombo e Viale Europa (https://www.lamartinelladifirenze.it/tramvia-ecco-il-tracciato-definitivo-della-linea-3-per-bagno-a-ripoli/).
“Chi abita in queste strade – continua Razzanelli – anche coloro che si sono detti favorevoli alla tramvia non la vogliono. Abbiamo chiesto al sindaco di consultare i cittadini del quartiere 2 e 3 e chiedere cosa ne pensano di quest’opera. I risultati li stiamo vedendo in questi giorni per i lavori in Viale Matteotti che hanno tolto due corsie e, di conseguenza, si è paralizzata la città. Le foto scattate in piazza Donatello e viale Gramsci parlano da sole”. Ma non è tutto qui: “ Il traffico – conclude – risulterà completamente bloccato e, in più, si costruisce un ponte da 80 milioni di euro creando poi un “tappo” in lungarno Colombo che verrà ristretto. Chieda il sindaco ai fiorentini se sono d’accordo in questo che si annuncia come uno scempio per la città. La linea che vogliono costruire non sposterà i cittadini verso un comune di 100 mila abitanti come a Scandicci, ma a Bagno a Ripoli che ne conta 28.000. Questa tramvia servirà solo a bloccare il traffico. Il sindaco si è dimenticato che nel 2008 c’è stato un referendum che ha bocciato il passaggio del tram in piazza Duomo e la linea 3 della tramvia a cui parteciparono 140.000 fiorentini. Dimostri consultando i cittadini che la democrazia noi è un “optional”.
Più caustico De Blasi che da una parte sottolinea l’assenza di pianificazione su tutte le linee della tramvia “a partire dalla linea 4, anche se può apparire di più facile realizzazione, sulla quale contestiamo il capolinea davanti alla stazione Leopolda” e dall’altra evidenzia come “si promettano tramvie a tutti perché ho letto di progetti anche per il Chianti”. Per Draghi la linea Piazza Libertà-Bagno a Ripoli, al pari di quella che passerà da Viale dei Mille andando verso lo stadio e Rovezzano, è una follia perché andrà ad intaccare tutta la viabilità delle zone piazza Gualfredotto e Bellariva. “È impensabile – attacca – far passare due binari da piazza Ravenna fino alla Coop di Gavinana ed in viale Giannotti. E non ci vengano a dire che coloro che provengono dal quadrante sud-est fiorentino e dalla Val di Sieve lasceranno l’auto nel parcheggio scambiatore a Badia a Ripoli per venire in centro con la tramvia”.
Diversa la posizione di Bussolin il quale sottolinea che il “progetto tramvia” deve essere portato avanti, ma con opportune modifiche che possono concretizzarsi anche attraverso percorsi partecipativi che “già in passato, hanno contribuito al miglioramento della città. Per questo non dobbiamo temerli, anzi auspichiamo che la maggioranza possa cogliere questa opportunità. È nostra intenzione, quindi, promuovere una tramvia priva di pali che garantisca il transito veicolare sopra le rotaie: soluzioni che necessitano una Amministrazione aperta al confronto, soprattutto per risolvere i dubbi riguardanti aree critiche come quella di Via Cavour”.