Ennesimo rinvio del taglio di altri 17 pini per la protesta di attivisti di vari comitati, residenti e di Italia Nostra. Il Comune però tira dritto. L’abbattimento potrebbe avvenire stanotte
Quarta notte consecutiva di presidio per residenti, comitati di cittadini e attivisti di «Italia nostra» contro l’annunciato taglio di 52 alberi in viale Redi. Lo scorso agosto la prima tranche, con 6 tagli nel tratto tra via Ponte all’Asse e via San Jacopino. Stavolta sarebbe toccato alle alberature tra gli incroci di via Tozzetti e via Bellini. Di qui la protesta per evitare l’abbattimento di altri 17 pini. Ancora stanotte sono stati numerosi gli attivisti a ritrovarsi nel tratto del viale oggetto ma anche questa volta non sono comparsi né i boscaioli del Comune e tantomeno le forze dell’ordine che avrebbero dovuto allontanare i manifestanti.
Mercoledì pomeriggio, il Comune aveva diffuso una nota, rispondendo alle recriminazioni di Italia nostra, che il primo maggio ha presentato un esposto ai carabinieri forestali, ricordando le norme nazionali ed europee sulla protezione dei nidi di uccello. Norme che vietano gli abbattimenti di alberi ad alto fusto in questo periodo. «Al fine di ridurre il più possibile le interferenze con l’avifauna eventualmente presente – si legge nel comunicato – si è già proceduto ad una prima ricognizione da terra con l’aiuto di un esperto che non ha rilevato presenza di nidificazioni. Prima dell’avvio dei lavori gli operatori della ditta specializzata affidataria dell’intervento procederanno ad una seconda ricognizione in quota pianta per pianta, interrompendo il taglio nel caso sia rilevata la presenza di nidi».
Il Comune ha però sottolineato come gli abbattimenti siano necessari per la riqualificazione della strada: «L’intervento – spiega in una nota -ha l’obiettivo principale di per risolvere alcune criticità relative alla sicurezza stradale segnalate da anni dai cittadini sia a livello di pavimentazione che di funzionalità della rete di smaltimento delle acque piovane, dato che le caditoie risultano danneggiate irrimediabilmente dalle radici degli alberi».
Tutte spiegazioni che non convincono per nulla non solo gli esponenti dei vari gruppi impegnati nella battaglia per salvare gli alberi ma anche i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi (che ha presenziato alle proteste fino a tarda notte) e Antonella Bundu che sottolineano con forza: “Continuiamo a ritenere necessaria una modalità di azione di governo diversa – spiegano -, che non esponga il personale dipendente a contestazioni politiche, assumendosi le responsabilità delle decisioni che vengono prese. Chi in queste notti ha rinunciato alle ore di sonno lo ha fatto perché ha a cuore il verde pubblico. Non merita considerazione?”.
Intanto sui cartelli stradali posizionati per limitare la zona di taglio sono comparsi le date di oggi e domani per portare a termine l’operazione. Una volta completate le rimozioni saranno piantate 106 piante di ginkgo biloba che secondo il Comune meglio si adatta al contesto urbano e ai cambiamenti climatici ma non riscuote le simpatie dei manifestanti ambientalisti, oltre ad altre essenze a fiore e arbustive per un totale di oltre 30 alberi di tipologia diversa. Si annuncia un’ulteriore notte di protesta.