La creatività e la ricerca drammaturgica originale, da sempre caratteristiche del mitico Teatro di Rifredi insieme all’attenzione per i giovani, adesso saranno parte integrante della fusione presentata ieri
Non è la fine di tutto, ma un nuovo inizio. All’interno di una nuova famiglia, allargata, in cui proseguire il cammino fin qui intrapreso nell’attività di ricerca drammaturgica originale contemporanea, da sempre il punto di connotazione più evidente nelle proposte da sottoporre poi al pubblico, e in quella verso le giovani generazioni che nel tempo si è sempre più affermata tra studenti e insegnanti. Pupi e Fresedde – Teatro di Rifredi di Giancarlo Mordini, Angelo Savelli, Francesco De Biasi, da ieri fa parte della Fondazione Teatro della Toscana che assomma su di sé la Pergola, il Teatro Era a Pontedera e l’Oltrarno – Scuola di formazione del mestiere dell’attore diretta da Pierfrancesco Favino.
È la grande novità per il triennio 2022-2024: il progetto della Fondazione Teatro della Toscana si arricchisce così di un importante centro progettuale che fa da sempre della ricerca sulla drammaturgia italiana e straniera e sul sostegno alle nuove generazioni i tratti salienti della propria azione. All’interno della Fondazione, il Teatro di Rifredi continuerà a essere, in un nuovo e più ragionato contesto, quello che è stato fino ad oggi: un vivace centro di cultura e un accogliente spazio per artisti e spettatori, con un costante impegno nello sviluppo della creatività contemporanea a stretto contatto con la scena e nella conservazione del repertorio e dei progetti ad esso connessi, frutto della creatività di artisti che si mettono in gioco a 360 gradi, utilizzando in libertà tutte le potenzialità della scrittura scenica, condividendo con gli spettatori i rischi della scoperta e dell’innovazione.
“E’ nato in mezzo a una strada 45 anni fa – hanno ricordato con grande commozione e forse un po’ di malinconia Giancarlo Mordini e Angelo Savelli – dall’incontro con un giovane cantante pugliese e a lungo è stato senza una fissa dimora, prima di trovare la sistemazione definitiva all’Sms di Rifredi”. In 45 anni di storia ha prodotto e rappresentato 180 spettacoli prodotti in tutta Italia e in 26 paesi stranieri. Per tre volte la compagnia è stata ospite della Pergola con Gian Burrasca, un monello in casa Stoppani in coproduzione con Arca Azzurra (1994), Carmela e Paolino, varietà sopraffino (1996) e Il ritorno del turco in Italia( 2001). Dal 1984 al 2022 Pupi e Fresedde ha realizzato 37 stagioni teatrali, sono stati messi in scena 765 spettacoli superando il 1.000.000 di spettatori. Il teatro di Rifredi dunque continuerà il suo lavoro qualificato su drammaturgia, ricerca, scuola e periferie, come un ponte verso il decentramento della proposta a livello della Città Metropolitana Fiorentina. “Non assorbiamo per omologare – assicura il direttore generale della Fondazione Marco Giorgetti – ma per coltivare la diversità e la specificità”.
Dal 1990 infatti la compagnia si è impegnata in un progetto incentrato sulla conservazione e valorizzazione dei capolavori della letteratura e del teatro in lingua italiana e sulla promozione della nuova drammaturgia contemporanea non solo italiana ma anche internazionale. “Sono lieto che il Teatro di Rifredi entri a pieno titolo nella nostra Fondazione, con il suo portato di lavoro sulla drammaturgia, sui giovani, sulla ricerca – ha concluso il Presidente del Teatro della Toscana Tommaso Sacchi, ora assessore alla cultura a Milano con la giunta guidata da Beppe Sala – la progettualità si avvale della partecipazione di artisti di comprovata fama e professionalità”. Sacchi ha anche ribadito che non lascerà l’incarico di presidente della Fondazione, e questa è la seconda buona notizia.