Un investimento di 7,5 milioni. Servirà a cittadini e turisti. L’ironia di Dmitrij Palagi (SPC): “I cittadini chiedono cose semplici che non vengono realizzate, ma si fa notizia con idee di forte impatto”
Tre idrovore al lavoro e un robottino galleggiante per ispezionare e verificare l’entità delle infiltrazioni d’acqua. Così è partito lo svuotamento del tunnel sotto l’Arno che collega la torre della Zecca Vecchia a piazza Poggi di fronte alla torre di San Niccolò, sulla riva sinistra del fiume. Dalla suggestione datata luglio 2023, quando il governatore Eugenio Giani, ai remi, ispezionò con l’allora sindaco di Firenze, Dario Nardella, i tunnel allagati, alla prima fase dell’operazione: le pompe messe in moto per prosciugare l’antico percorso sotto l’Arno, prima tappa dell’operazione per realizzare il passaggio pedonale sotto l’acqua, tra la torre della Zecca Vecchia e torre San Niccolò. (Giani e Nardella come Indiana Jones alla scoperta della Galleria nascosta – La Martinella di Firenze).
“E’ un intervento a cui tengo – ha detto Giani -, che vuol creare una nuova direttrice per il turismo, ma non solo. Da ieri abbiamo cominciato a svuotare il tunnel che nel corso dei decenni ha perso l’impermeabilizzazione. Le idrovore sono al lavoro per ripulirlo e per evidenziare così i punti in cui l’acqua si infiltra. Dobbiamo capire lo stato di conservazione del manufatto dall’interno, conoscenza che renderà possibile programmare i futuri lavori di recupero della galleria con apposito studio di fattibilità”.
Ieri il Governatore toscano ha fatto un lungo sopralluogo sull’intera area per approfondire il quadro conoscitivo in vista del progetto di riapertura dell’antico camminamento pedonale di 250 metri di lunghezza, posto 5 metri sotto il livello del fiume. Insieme a Giani anche la sindaco di Firenze Sara Funaro, i tecnici della Regione con il direttore del settore opere pubbliche Michele Mazzoni e il direttore del settore Difesa del suolo e Protezione civile Giovanni Massini. Adiacente al percorso infatti, proprio sotto piazza Poggi sorgerà anche la nuova centrale idroelettrica (i lavori si concluderanno entro dicembre 2024) che fa parte delle 13 pescaie (gli impianti sono 12) lungo l’asta dell’Arno oggetto dei lavori di recupero voluti dalla Regione Toscana, destinati a creare energia pulita dal fiume e finanziati attraverso Project Financing. L’intervento, la cui fine è prevista per il 2026, è possibile grazie allo stanziamento di 7 milioni e 500 mila euro deciso dalla Regione nell’ambito del piano di interventi del Fondo di sviluppo e coesione.
“Lo sviluppo della nostra città – ha aggiunto Funaro- , con le nuove linee tramviarie che stanno crescendo e che collegheranno questa zona di Firenze, dove ci sarà una fermata della tramvia proprio in corrispondenza di via Malcontenti, e i nuovi parcheggi scambiatori, offrirà la possibilità sia ai cittadini sia ai turisti di avere più punti di accesso al centro storico. Avere anche questo camminamento ci consentirà di deviare i flussi che partono tra lungarno della Zecca e piazza Santa Croce. Questo tunnel sarà quindi per i turisti ma anche per i cittadini una preziosa opportunità di raccontare un’altra storia della città e anche di offrire un altro passaggio per l’altra sponda“.
Il presidente Giani ha ripercorso la storia del tunnel, la sua funzione a servizio della fabbrica dell’acqua che allora sorgeva in piazza Poggi, sottolineando come questo luogo rimanga legato a quell’antica funzione: “Negli anni settanta dell’ottocento – ha sottolineato Giani- il tunnel serviva a far passare i tubi funzionali alla fabbrica dell’acqua che oggi stiamo in qualche modo facendo rinascere con la nuova centralina idroelettrica che entrerà in funzione a dicembre. La fabbrica dell’acqua era un sistema all’avanguardia, era il sistema tecnologico che portava l’acqua nelle case dei fiorentini e che a Firenze si poteva attuare. E se il tunnel sotto l’Arno allora serviva come elemento di passaggio per operai e di servizio, ora servirà a turisti e residenti che vorranno fare un percorso alternativo e affascinante”.
Caustico il commento di Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune): “I cittadini e i comitati chiedono cose semplici che non vengono realizzate, mentre chi governa i territori sceglie di far notizia con idee dal forte impatto. Le panchine di piazza Poggi, una navetta che favorisca la mobilità nell’Oltrarno, migliorare l’accessibilità e quindi la fruibilità di Villa Barnini, rimettere vicino a San Niccolò un seggio elettorale: su questo si potrebbe fare qualcosa con facilità, visto che sono richieste che vengono ormai da lontano. Davvero c’è bisogno di far notizia quando si governa? Non è meglio prendersi cura del territorio e far notizia per aver dimostrato di averlo saputo ascoltare?”.