L’esponente del Carroccio aveva già calcato i banchi del Salone de’ Dugento 9 anni fa con Cittadini per Firenze. Tramvia e Campo di Marte, aeroporto, turismo mordi e fuggi alcuni dei temi sui cui si impegnerà
Primo giorno di scuola per Massimo Sabatini (Lega Salvini) subentrato in Consiglio ad Antonio Montelatici che, dopo aver lasciato il Carroccio e aver dato vita al gruppo Centro, si è dimesso dall’assemblea civica fiorentina la scorsa settimana in quanto candidato sindaco di Campi Domani alle amministrative di maggio nel grosso comune dell’hinterland fiorentino. Per Sabatini però non è stato proprio un battesimo nel vero senso della parola perché il neo consigliere aveva già calcato i banchi del Salone de’ Dugento 9 anni fa con la Lista civica Cittadini per Firenze legata a Giovanni Galli, all’epoca candidato per il centro-destra contro Matteo Renzi. Fu eletto nel 2009 con 191 preferenze.
Banchi che per sua stessa ammissione nel discorso di investitura “non sembra lo esaltino: postazioni strette, più spazio alle bandiere che al pubblico”. Turismo “da un giorno e via”, senso di insicurezza, stazione e Autostrada in condizioni inguardabili, parco delle Cascine non rinato, l’incomprensibile percorso della tramvia a Vittorio Veneto che continua a generare grave degrado, il Maggio, le “ “scatole vuote” di Sant’Orsola o Meccanotessile, la tramvia a Campo di Marte, l’aeroporto di Peretola sono solo alcuni dei punti su cui si focalizzerà il lavoro di Sabatini.
“Torno in Palazzo Vecchio dopo 9 anni – ha ribadito -. Un vero onore che provo per la seconda volta. Rientro in questo luogo meraviglioso a fare il Consigliere Comunale di Firenze, un ruolo che rende fieri. Qui dentro io mi sento davvero ‘di Firenze’. Non penso ad esser di destra o di sinistra, penso ad essere di e per Firenze. Non mi metterò ad agire per opposizione pregiudiziale. Vaglierò di volta in volta le idee e guarderò i fatti prima di votare. No al “noi contro voi”. No alla Politica che istiga i giovani solo a dividersi fra fascisti e comunisti, fin dalla scuola! Sarò invece attento alla differenza fra “fatto bene o fatto male”, non amo annacquare le differenze coprendole di nebbia politica. Meno politica e più città. L’interesse collettivo deve superare le ideologie, perché la realtà è sempre più ostinata della visione di parte”.