L’imprenditore presidente di Coldiretti di Firenze e Prato: “Messaggio di rispetto, inclusione e convivenza armoniosa: frantoio come luogo di incontro e condivisione, non solo di produzione”
La panchina rossa, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, per la prima volta trova posto in un’area privata nel comune di Fiesole: un’area particolare perché si tratta dell’azienda agricola Buonamici notissima per la produzione di olio extravergine bio. L’inaugurazione, in collaborazione con l’Associazione nazionale antiviolenza “Senza veli sulla lingua”, si è svolta all’interno all’interno della struttura alla presenza di numerose autorità tra cui la vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi, la capo di gabinetto della Regione, Cristina Manetti, e Ettore Nicotra, già presidente della Corte d’Assise di Firenze. Presenti anche Alessia Bettini, per la Metrocittà, Barbara Felleca, avvocato e attivista per i diritti delle donne, Maria Teresa Ceccherini Guicciardini, esperta di ricerca sull’olio extra vergine d’oliva, e Omar Abdulcadir, presidente di Amsai, associazione medici e sanitari africani.
Il taglio del nastro è avvenuto nel giardino esterno del frantoio. “Abbiamo voluto trasmettere un messaggio di rispetto, inclusione e convivenza armoniosa, proprio come accade nel nostro oliveto della biodiversità – ha detto Buonamici, Ceo dell’azienda e presidente di Coldiretti Firenze e Prato -. Siamo un’azienda biologica e sostenibile, per noi la biodiversità è una ricchezza: nel nostro oliveto coltiviamo 70 varietà di olive che, da sole o in combinazione, danno vita a oli unici e particolari. La panchina rossa è un segno di vicinanza e accoglienza: il frantoio non è solo un luogo di produzione, ma anche di incontro e condivisione. L’olivo, simbolo millenario di vita e armonia, ci insegna a convivere e a superare le prevaricazioni. Un insegnamento che dovremmo portare con noi ogni giorno”.
Con l’occasione, si è svolto il convegno “La promozione della cultura del rispetto e la biodiversità in natura: simboli etici di ricchezza e pace”, moderato dalla giornalista Patrizia Scotto di Santolo. Durante il convegno sono stati illustrati alcuni dati allarmanti: nel 2024, su un totale di 314 omicidi volontari (in calo dell’8% rispetto ai 340 del 2023 e ai 328 del 2022), quelli maturati in ambito familiare o affettivo sono stati 151 e in 96 casi la vittima era una donna. Un trend preoccupante riguarda l’aumento dei cosiddetti reati spia, che includono violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia e stalking, e spesso precedono i femminicidi. Anche i reati contemplati dal “codice rosso” sono in aumento: le violazioni dei provvedimenti di allontanamento e divieto di avvicinamento ai luoghi della vittima sono cresciute del +18%, la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti del +1%, la costrizione o induzione al matrimonio del +21%, mentre la deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti ha registrato un +3%. Nonostante l’incremento del 37,3% delle chiamate al numero di aiuto nazionale antiviolenza e stalking, le denunce e le querele non aumentano in egual misura. Nel 73% dei casi le vittime non denunciano gli episodi di violenza, principalmente per paura di ritorsioni da parte dell’autore degli atti violenti (37,5%).