Si tratta di quattro uomini, tre stranieri e un italiano. I furti avvenivano nelle ore notturne e con le stesse modalità. Per i quattro disposta l’ordinanza di custodia cautelare in carcere
Tra il 2019 e il 2020 avevano messo a segno una serie di furti in bar e tabaccherie: 17 a Firenze e 2 a Viareggio. Per questo la Polizia di Stato ha eseguito questa mattina un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Firenze su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo toscano nei confronti di 4 uomini, due cittadini kosovari di 44 e 56 anni, un albanese di 22 e un 45enne italiano originario di Roma. I due kosovari, oggi destinatari del provvedimento, erano già stati arrestati in flagranza di reato nel luglio 2020 sempre dalla Squadra Mobile dopo un altro furto in un bar di Firenze avvenuto con le stesse modalità. Gli investigatori della Sezione Reati Contro il Patrimonio hanno analizzato ogni singolo elemento emerso nel corso delle denunce dei vari episodi ricostruendo le dinamiche dei furti e riuscendo così ad evidenziare una serie di elementi che, anche attraverso le immagini della videosorveglianza cittadina, collocherebbero gli indagati nei diversi luoghi dei delitti. I furti erano avvenuti per lo più in orari notturni e con modalità analoghe: sfondamento delle saracinesche e vetrate, ingresso nei locali e sottrazioni di contanti, tabacchi, biglietti della lotteria “Gratta e Vinci”.
Inoltre, secondo quanto emerso, il gruppo si sarebbe spesso spostato a bordo della solita autovettura a noleggio segnalata più volte in prossimità degli esercizi visitati dai ladri. Sulla base degli elementi di prova sinora raccolti il GIP ha ritenuto che sussistono gravi indizi di colpevolezza per almeno 10 furti nei confronti del 56enne kosovaro, 9 per il suo connazionale di 44 anni, 6 per il cittadino albanese e 2 per l’ultimo componente del gruppo. Tre dei destinatari dell’ordinanza sono stati rintracciati nel corso della mattinata, mentre il 44enne kosovaro al momento non è stato trovato sul territorio nazionale in quanto era già stato espulso dall’Italia. Il procedimento è attualmente pendente in fase di indagini e l’effettiva responsabilità delle persone destinatarie della misura cautelare, in uno con la fondatezza delle ipotesi d’accusa mosse a loro carico, saranno vagliate nel corso del successivo processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore delle persone sottoposte ad indagini.