Tra il 9 dicembre e l’11 febbraio avevano colpito in abitazioni di Firenze, Fiesole, Pontassieve, San Casciano e Impruneta impossessandosi di refurtiva per oltre 60mila euro
Dal 9 dicembre all’11 febbraio scorsi, utilizzando un’autovettura intestata ad un prestanome avrebbero compiuto nove tra furti e tentati furti in altrettante abitazioni di Firenze, Fiesole (Girone e Caldine), Pontassieve (Sieci), San Casciano Val di Pesa e Impruneta. Per questo i Carabinieri del Nucleo Operativo di Firenze hanno arrestato 2 albanesi, un 41enne ed un 30enne, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Firenze su richiesta della locale Procura della Repubblica.
I furti sarebbero stati messi in opera con una insolita capacità organizzativa e grande spregiudicatezza. Eseguiti appostamenti preliminari per individuare le abitazioni di interesse e le migliori vittime, che dovevano necessariamente essere assenti, il 41enne nel ruolo di autista avrebbe atteso poco distante con la vettura in moto: il 30enne invece, sfruttando la propria agilità, si sarebbe introdotto nelle abitazioni talvolta anche arrampicandosi sulle grondaie o sugli elementi architettonici. La fiorente attività delinquenziale dei due, entrambi disoccupati, avrebbe permesso ai due in quasi 3 mesi di attività di impossessarsi di orologi di lusso Baume et Mercier, Rolex e Lorenz, ingenti risparmi in contanti custoditi nelle case dei malcapitati, nonché braccialetti, collane, anelli, profumi, borse di lusso per un totale complessivo di oltre 60.000 euro.
I Carabinieri sono arrivati a loro attraverso l’approfondito controllo del territorio, unito all’analisi dei filmati dei sistemi di videosorveglianza e dei lettori targhe delle aree interessate, alle testimonianze rese da alcuni vicini dei malcapitati e all’impronta di una scarpa trovata su un cuscino di una delle case colpite, scarpa poi rinvenuta a casa di un indagato. A seguito di approfondite perquisizioni personali, veicolari e domiciliari i militari hanno trovato nella disponibilità degli indagati una ingente refurtiva, la cui gran parte è già stata restituita ai legittimi proprietari e flessibili, tronchesi, martelli, torce, ricetrasmittenti. Ricettazione e furto continuato in concorso, aggravato dalla violenza sulle cose e dall’aver adoperato destrezza, i reati e le aggravanti contestate al 41enne e al 31enne che adesso si trovano a Sollicciano in attesa poi del successivo processo.