L’uomo è finito a Sollicciano per maltrattamenti in famiglia: aveva anche sfondato la porta della camera da letto. La donna invece ne avrà per 20 giorni
Prende a calci e a pugni la moglie incinta del secondo figlio. E’ accaduto ieri in un appartamento della periferia fiorentina. Intorno alle 21.30 le volanti della Questura sono tempestivamente intervenute a seguito di una segnalazione che riportava l’aggressione di una donna nella propria abitazione. Gli agenti hanno immediatamente fermato l’uomo nei pressi dell’ascensore condominiale di un palazzo e, subito dopo, individuato l’appartamento, poco prima teatro di quella che sembrava essere stata una violenta lite domestica con la porta della camera da letto che era stata sfondata. La Polizia ha soccorso subito la vittima dell’episodio, fra l’altro in attesa di un secondo figlio dal convivente fermato, che aveva lividi sul volto un vistoso ematoma sul corpo e abrasioni agli arti ed è stata trasportata in ospedale dagli operatori del 118.
Secondo quanto ricostruito, quello che è avvenuto in serata sarebbe l’epilogo di una serie di “liti” sempre più frequenti nell’ultimo anno tra la coppia e delle quali avrebbe continuato a farne le spese la giovane, colpita con spinte, schiaffi, calci e pugni, oltre ad essere insultata anche in strada. La vittima tuttavia, per timore che la situazione potesse sfociare in atteggiamenti ancora più violenti da parte del convivente, non sarebbe mai andata al pronto soccorso e non avrebbe mai denunciato i fatti. L’ennesima aggressione di ieri sera, concretizzata – sulla base di quanto emerso – con offese, spintoni e persino un pugno, sarebbe stata anche anticipata nel primo pomeriggio da un altro gesto di violenza, durante il quale l’arrestato avrebbe inveito e colpito la compagna con calci e pugni anche al corpo. Per le lesioni riportate i medici non avrebbero escluso una prognosi di circa 20 giorni. L’uomo invece, un fiorentino di 34 anni, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e, su disposizione della Procura della Repubblica del capoluogo toscano, al carcere di Sollicciano in attesa della convalida dell’arresto.