Critica la Lega: “La sconfitta di Nardella non sia l’abbandono del Franchi. SPC: “Responsabilità politiche di governo”. Gianassi (Pd): “Bloccare i finanziamenti significherebbe bloccare lo sviluppo del quartiere”
Non si placano le reazioni dopo la richiesta della Commissione UE di chiarimenti su alcuni progetti presentati all’interno del Pnrr nazionale fra cui anche quello del restauro dello stadio Franchi collegato alla riqualificazione del quartiere di Campo di Marte. Tanto che stamattina, all’interno del dibattito in Consiglio per l’approvazione del bilancio, il sindaco Dario Nardella è tornato sulla questione che in questi giorni sta arroventando il laboratorio politico fiorentino.
Tutto è partito dalla terza tranche da 19 miliardi congelata da Bruxelles in attesa di un approfondimento di valutazione. I dubbi dell’Europa, nel caso di Firenze ma anche di Venezia l’altra città messa sotto la lente di ingrandimento, riguarderebbero l’opportunità di realizzare con quei finanziamenti un’opera dal carattere sportivo: uno stadio (55 milioni di euro la cifra che ballerebbe in questo momento se il finanziamento dovesse essere bloccato a fronte di un importo totale di circa 200 milioni di euro, per tre quarti già messi dal Ministero della Cultura del precedente governo Draghi) per Firenze, il “Bosco dello Sport” per la città lagunare. Adesso ci saranno 30 giorni a disposizione per fornire tutte le spiegazioni del caso.
“Abbiamo preso atto di questa novità – ha detto Nardella all’assemblea civica -. Non siamo al corrente dei rilievi della commissione UE perché attendiamo di averli. Questa mattina mi sono sentito col sindaco di Venezia Brugnaro e con il presidente dell’Anci Decaro. Anci è fortemente convinta della bontà dei progetti di Firenze e Venezia e delle correttezza delle procedure che rispettano tutti criteri del recovery plan: il nostro progetto è stato approvato dal governo precedente, ci sono accordi firmati con tutti i ministeri competenti, ci sono pareri favorevoli di tutti i ministeri competenti e non abbiamo mai ricevuto rilievi dalla commissione”. Nardella ha poi ribadito che non esiste alcun provvedimento di definanziamento del progetto. “Adesso – ha continuato – occorrerà rispondere sul piano tecnico ai rilievi. C’è un impegno comune nostro e di Venezia, con il supporto di Anci, per dare tutti le spiegazioni tecniche ma c’è anche una collaborazione col ministero. Ho sentito il ministro Fitto il quale mi ha confermato che difenderà tutto il Pnrr portando tutti i chiarimenti e mi ha assicurato che avremo un incontro a breve assieme a Venezia. C’è un lavoro in atto e di collaborazione col governo”.
Critiche le minoranze con Federico Bussolin che ricorda come dalla variante Mercafir in poi la Lega sia stata favorevole ad un intervento di restyling perché le soluzioni alternative proposte per il Franchi non erano soddisfacenti e andava scongiurata l’eventualità di un “Flaminio 2”. “Questa del PNRR con il Franchi – spiega – è una scommessa solo di Nardella che non deve far affondare, nel caso, il futuro dello Stadio Franchi. È stato un errore clamoroso del Sindaco liquidare l’intervento del privato sul tema. Se il PNRR non dovesse essere più una strada percorribile dobbiamo comunque insistere un minuto dopo sul restyling, ma stavolta con i privati e con una visione diversa. L’operato di Franceschini a fianco di Nardella invece ha immobilizzato la situazione, perché non puoi vincolare uno stadio come fosse il Duomo: allo stadio vai per vedere le partite, non per fotografare le scale elicoidali. Ci vuole cautela dunque quando si parla di soluzioni alternative: Campo di Marte è sempre stata la casa dello Sport a Firenze, difficile immaginarlo senza la Fiorentina. La sconfitta di Nardella non sia l’abbandono del Franchi”.
Per Antonella Bundu e Dmitrij Palagi (SPC) è evidente che l’incertezza continua sul tema Fiorentina sia dovuta a responsabilità politiche di governo. “Per anni si è pensato a un nuovo impianto sportivo, a Castello o a Novoli, mentre non ci sono mai state chiarite le cifre sulle manutenzioni necessarie a Campo di Marte, sia ordinarie che straordinarie, quindi per ambedue le competenze, pubbliche e private. Il PNRR è stata l’occasione per il Sindaco per una svolta totale, il concorso internazionale, che però viene portato avanti con fretta e furia, con attenzione agli annunci e agli eventi. Con preoccupazione torniamo a chiedere perché non si sia voluto procedere con una maggiore attenzione al territorio e alle parti interessate”.
Bloccare i finanziamenti già assicurati significherebbe bloccare lo sviluppo del quartiere fiorentino dove sorge lo stadio. Parola di Federico Gianassi, ex assessore al bilancio del Comune e adesso deputato Pd. “Il progetto di riqualificazione del quartiere di Campo di Marte con i fondi del Pnrr – sottolinea -risponde ad esigenze di rigenerazione urbana sostenibile e innovativa. La Città di Firenze investirà la maggior parte delle risorse del Pnrr per mobilità, ambiente, scuole, sport, digitalizzazione e housing sociale, ma restano decisive anche per la riqualificazione del quartiere, di cui l’intervento sullo Stadio Franchi è il perno. Lo stadio, opera monumentale e vincolata, deve essere ammodernato nel rispetto della sua storia e tradizione. E intorno ad esso nasce tutto il piano di riqualificazione del quartiere Lo stop non avrebbe davvero senso perché il progetto legato al Franchi rispetta tutti i criteri del piano di Recovery e perché non si mettono a rischio finanziamenti approvati e confermati in un anno e mezzo di lavoro, con scambi di lettere e documenti e di accordi formali firmati. Firenze non può essere terreno di scontro tra governo e Europa. Il governo non può perdere le risorse che aveva a disposizione. Vale per il quartiere di Campo di Marte a Firenze, vale per tutte le opere del PNRR che spettano al nostro Paese”.
Infine la provocatoria proposta di Antonio Montelatici, oggi alla sua ultima seduta da consigliere comunale del gruppo Centro in quanto candidato sindaco per Campi Domani sostenuta Fratelli d’Italia alle comunali di Campi Bisenzio, di portare proprio nel grosso comune dell’hinterland metropolitano fiorentino la nuova casa viola. “Se la Fiorentina – dice – vuole avere uno stadio di sua proprietà, Campi Bisenzio è il posto migliore per realizzarlo. Da qualche settimana stiamo studiando i vari aspetti, compresi quelli inerenti alla viabilità, mobilità e infgrastrutture. Per Campi sarebbe una grande opportunità di rilancio e sviluppo. Se sarò eletto sindaco il mio impegno sarà quello di favorire il sogno del popolo viola di avere una nuova casa”.