Nel centenario della nascita del regista di “Metello”, la sua città gli dedica un convegno internazionale di studi. Ad Apriti Cinema verrà proiettato uno dei film più noti: “Fatti di gente perbene” che rievoca il caso Murri, uno dei delitti più appassionanti dei primi anni del Novecento
Il 28 giugno 1922, in via Dalmazia a Pistoia, nasceva Mauro Bolognini. Per ricordare l’evento molto importante non solo per la città toscana ma per l’intero cinema italiano, si è costituito un Comitato Nazionale che ha organizzato una serie di celebrazioni che prenderanno il via già da domani 28 giugno alle 10 nella Sala maggiore del Palazzo Comunale di Pistoia con un Convegno internazionale di studi sull’opera del regista per proseguire i suoi lavori il giorno successivo nell’Auditorium Terzani della Biblioteca San Giorgio, sempre a Pistoia (ingresso libero per tutti e due gli eventi). Le celebrazioni partiranno da Pistoia per poi estendersi a Firenze, Bologna e Roma per un anno di convegni, proiezioni speciali, rassegne, restauri, pubblicazioni e incontri dedicati.
“Ricordare Bolognini è un dovere della città e dell’Italia intera – afferma Roberto Cadonici, presidente del Centro intitolato al regista -. Stiamo cercando di farlo con l’aiuto di tutti gli enti che hanno costituito l’apposito Comitato, che ha lo scopo non solo di celebrare Bolognini, ma anche di organizzare e coordinare le manifestazioni che gli stessi Enti sottoscrittori riterranno di promuovere nel corso di questo anno”.
Il fulcro delle celebrazioni come detto sarà il Convegno Internazionale sull’opera del Maestro. Jean Antoine Gili, critico cinematografico francese e studioso di riferimento in materia di cinema italiano che ha più volte intervistato Bolognini, terrà una prolusione dal titolo Il regista che ho conosciuto. Tra gli interventi quello di Monica Preti, direttrice di Pistoia Musei che, con l’occasione del convegno, traccerà un quadro progettuale della grande mostra che sarà dedicata a Bolognini a partire da metà ottobre a Pistoia, nelle sedi di Palazzo Buontalenti e dell’Antico Palazzo dei Vescovi. Una mostra a tutto tondo che toccherà gli aspetti più rilevanti del suo lavoro registico. Cristina Bragaglia, docente di “Cinema, fotografia e televisione” dell’Università di Bologna guiderà in un’indagine sui rapporti tra Bolognini e Moravia; a Paola Valentini, docente associata di “Storia della radio e della televisione” presso l’Università di Firenze, il compito di portare luce sulla produzione televisiva di Mauro Bolognini, attività spesso sottovalutata e vista solo come epigono dell’attività maggiore. Pier Maria Bocchi traccerà un’analisi de La venexiana, il film con Laura Antonelli e Monica Guerritore, per la ricostruzione dell’immaginario bologniniano en travesti e per evidenziarne il contesto di mercato, con l’adesione al filone del cinema sexy-intellò.
Mercoledì 29 giugno presso l’Auditorium della Biblioteca San Giorgio il convegno proseguirà con moltissimi interventi di rilievo come quello di Fabio Melelli, dal titolo Il sillabario dei sensi. Goffredo Parise e Mauro Bolognini, che esplorerà il rapporto fra lo scrittore ed il regista. Fra i numerosi ospiti della seconda giornata, Alberto Pezzotta, critico cinematografico e docente alla IULM. Pezzotta è autore, assieme a Pier Maria Bocchi, del “Castoro Cinema” dedicato a Bolognini. Il suo intervento dal titolo Da Anna Banti ad Arbasino, passando per Bolognini e Pasolini: un soggetto inedito, presenterà un inedito dell’archivio Bolognini.
Parallelamente al convegno, due eventi collaterali di particolare interesse: martedì 28 giugno alle ore 21,30 al Piccolo Teatro Mauro Bolognini (Pistoia) si terrà la proiezione del film “Fatti di gente perbene”. La pellicola, che uscì in sala nel 1974,verrà proiettata anche a Firenze (giovedì 30 giugno ore 21 arena del piazzale degli Uffizi per Apriti Cinema), Roma e Bologna: e la stessa sarà l’oggetto della mostra LE FOTO DI GIANFRANCO MARIA LELJ per Fatti di gente perbene (28 giugno-28 luglio, Biblioteca San Giorgio, orari di apertura lunedì: 14-19, dal martedì al sabato: 9-19), dedicata alle foto di scena del film stesso. Lelj era un giovanissimo fotografo quando fu invitato sul set direttamente da Bolognini, colpito dalla bellezza dei suoi scatti alla grande soprano Raina Kabaivanska. A lui, Lelj deve la prima di una lunga serie di collaborazioni che lo videro al fianco di Visconti, Fellini, Lizzani, Monicelli, Scola, Zeffirelli.