Bundu e Palagi: “Intervento senza alcun preavviso, che ha chiuso il traffico e alimentato tensione tra la cittadinanza. Questa è la risposta data a chi aveva chiesto un incontro e un dialogo”
Fioccano le reazioni dopo il blitz notturno delle squadre di operai del Comune che di notte e complice forse il ponte del 2 giugno, con l’attenzione un po’ calata di comitati e associazioni che in queste settimane si erano battuti strenuamente bloccando a più riprese il taglio, hanno abbattuto i 17 pini in viale Redi ufficialmente per motivi di sicurezza. Sinistra progetto Comune stigmatizza quanto accaduto e annuncia per domani in Consiglio una interrogazione in cui si chiede a Sindaco e Giunta quanti alberi siano stati abbattuti e sulla base di quali riferimenti amministrativi: ordinanze oppure delibere; se si prevede “di procedere all’abbattimento di ulteriori alberi in viale Redi senza alcun cartello o preavviso, in modo da esasperare la cittadinanza che si era mobilitata con la richiesta di un confronto con l’Amministrazione”; “ quanto personale delle forze dell’ordine e della Polizia Municipale sia stato impiegato durante il succitato intervento; “Quanti mezzi per la rimozione delle auto siano stati coinvolti e quanti verbali di accertamento di infrazione amministrativa siano stati rilasciati, nella notte tra il 3 e il 4 giugno 2023, nell’area oggetto del presente atto”.
“È avvenuto quanto le persone temevano – commentano Antonella Bundu e Dmitrij Palagi (nella foto) assieme a Francesco Torrigiani, Giorgio Ridolfi consiglieri SPC del Quartiere 1 -. L’intervento di abbattimento su viale Redi di ulteriori pini è avvenuto senza alcun preavviso, in un sabato notte di un lungo fine settimana, dato il venerdì festivo. Il seguito del primo pezzo, avvenuto a fine agosto 2022. Possibile che la valutazione politica sia stata quella di agire quando alcune persone erano magari fuori Firenze. Questa è la risposta data a chi aveva chiesto un incontro e un dialogo. Lo avevamo proposto anche in Consiglio comunale più volte. E lì, lunedì, proveremo a farci dare alcuni dettagli. Abbiamo parlato con cittadinanza arrabbiata, esasperata e che si sente presa in giro. In questo modo si allontana la fiducia nelle istituzioni dal territorio. Se un progetto è giusto, perché agire in questo modo? Uno stile di governo segnato da arroganza e dall’assenza di politica, che manda avanti la tecnica e le divise”.