Da una settimana l’associazione di salvaguardia dei beni naturali, assieme a comitati spontanei e cittadini residenti, sta conducendo una dura lotta per impedirne l’abbattimento. Pubblichiamo per intero le motivazioni
Da una settimana un presidio di cittadini residenti nel quadrante di viale redi e anche nell’are cittadina e metropolitana ha impedito che altri 21 pini, dopo i primi sei, venissero abbattuti per l’attuazione di un progetto che è già stato giudicato errato, costoso e profondamente peggiorativo dello stato originario che ci si è proposto di modificare. A seguito dell’abbattimento dei primi 6 pini, con l’apparizione dei catelli di divieto di sosta sul tratto del viale compreso fra Ponte all’Asse e Via Lulli i cittadini si sono mobilitati per bloccare l’esecuzione dei nuovi abbattimenti per due motivi:
1. Le conseguenze negative in termini di aumento dell’isola di calore e di inquinamento atmosferico nell’area del viale e quindi sulla salute dei cittadini a partire già dalla prossima estate e per quello dei prossimi anni ( almeno un ventennio). I pini e i Ginko biloba attuali non sono equivalenti, neanche con il previsto raddoppio del numero dei nuovi alberi.
2. Il mancato rispetto delle norme (europee, italiane e toscane) in materia di tutela della avi fauna e che vietano le potature consistenti e gli abbattimenti di alberature e piante nel periodo di nidificazione (da marzo ad agosto).
Questi motivi che a nostro avviso rendono non eseguibile quel progetto e quindi il relativo cantiere, sono stati esposti dal vice presidente di Italia Nostra Firenze e da un residente alla Stazione di Firenze della Regione Carabinieri Forestale “Toscana”. Stupisce e addolora che dopo una settimana di presidio durante il quale i responsabili di vario livello dell’Amministrazione comunale non abbiano mai risposto ai contenuti dell’esposto, e che l’Assessore Giorgio finalmente intervenga per dare solo un dato numerico e verificabile: i costi giornalieri del cantiere per l’abbattimento dei pini. Sulle altre due questioni relative al danno alla salute di cittadini e alla avi fauna non ci sono state risposte precise ma affermazioni generiche. Dopo quanto contestato da noi nell’esposto ai Carabinieri Forestali, l ‘Assessore non può rispondere genericamente che le verifiche sulla nidificazione sono state svolte. Per essere credibile anche su questo argomento si deve conoscere a norma di legge: quante sono le verifiche fatte, quando, da chi con i relativi resoconti. Oggi stesso faremo richiesta di accesso agli atti, e se l’Assessore vuole contribuire a fare chiarezza si richiede che si adoperi a farci avere questi dati, prima possibile, prima di rimettere nuovi cartelli di divieto di sosta per abbattimento degli alberi.
Sulle numerose affermazioni non veritiere rilasciate dall’assessore ( pericolosità delle piante e modifica del progetto accogliendo le proposte dei cittadini) non ci soffermiamo perché esse sono ampiamente smentite dagli atti ufficiali della approvazione del progetto e in particolare dalla Relazione tecnica del progetto oltre che dalla ricca documentazione che su questo progetto da vari mesi abbiamo pubblicato ed è consultabile liberamente sul blog e sulla pagina YouTube della nostra Sezione Fiorentina (https://italianostrafirenze.wordpress.com/category/alberature-e-verde-urbano/ ; https://www.youtube.com/results?search_query=italia+nostra+firenze). Ci limitiamo invece a rispondere all’assurda affermazione “ noi ne ripianteremo più del doppio”.
L’Assessore non si ricorda che sta parlando di un’alberata di linea posta al centro di un nuovo spartitraffico che anche col nuovo progetto rimane sostanzialmente delle dimensioni della vecchia e che le nuove piante prescelte avranno a maturità (tra circa trent’anni) lo stesso dimensionamento di apparato radicale dei Pini attuali; poniamo dunque questa domanda: “ dove trova lo spazio fisico per piantare il doppio degli alberi che vuole caparbiamente abbattere?”. L’unica possibilità è che quelle nuove alberature non arrivino mai alla maturità, ma questo avrà appunto conseguenze gravi sulla salute dei cittadini a causa dei mancati benefici ambientali e microclimatici .