Al teatro di Rifredi il 28 e 29 aprile uno spettacolo unico che parte dal 1500, quando la famiglia Amati concepì il violino così come lo conosciamo, per arrivare Antonio Stradivari il più grande liutaio di tutti i tempi
Pialle, lime, colla, pennelli e l’odore del legno. Quinte abbassate e, sul palcoscenico, il pubblico raccolto intorno ad un tavolo da falegname. Si apre così “Il silenzio. Conferenza spettacolare sulla liuteria”, lo spettacolo ideato e interpretato da Matteo Fantoni, membro della celebre compagnia tedesca Familie Flöz, in scena giovedì 28 e venerdì 29 aprile al Teatro di Rifredi, ore 21.00 (via Vittorio Emanuele II 303). Un viaggio che si apre con la famiglia Amati, che a metà del 1500 concepì il violino così come lo conosciamo, fino ad arrivare al più grande liutaio di tutti i tempi: Antonio Stradivari. Cosa rende così perfetto il suono dei suoi violini? È la vernice usata a rendere gli strumenti unici? O forse la chiave non sta in un grande segreto, ma nelle cose semplici: il suono, gli attrezzi, la vita, la morte. Un’esperienza intima che, attraverso i secoli, racchiude la bellezza del saper fare e del non aver mai paura di provarci. Evento in collaborazione con Confartigianato Imprese Firenze, in occasione della Mostra Internazionale dell’Artigianato (posti limitati, info e prenotazioni: 055/422.03.61 – www.toscanateatro.it).
Prodotto da Teatro Insonne, con il testo e la regia di Sara Venturi, “Il silenzio” non solo accompagna il pubblico nella costruzione di uno strumento, ma anche nella decostruzione dei mostri sacri, delle vette irraggiungibili. “Lo spettacolo è nato da una specie di epifania – racconta Fantoni attore, pedagogo, mascheraio, disegnatore di luci e oggi anche liutaio – da giovane avevo iniziato a suonare, tra l’altro proprio il violoncello al Conservatorio Cherubini di Firenze, ma l’ipotesi di proseguire in quell’ambito non apparteneva ai miei orizzonti sociali. Dopo ho lavorato come tecnico in teatro, e completato in Svizzera la formazione da attore. Poi è arrivato l’incidente; un piccolo incidente di sci a dire il vero, che però mi ha fatto realizzare come il tempo a nostra disposizione non sia eterno. Così ho deciso di tornare alle origini, ed ho iniziato a specializzarmi presso la liuteria Sorgentone e Mecatti, curiosamente sempre a Firenze. L’obiettivo era costruirmi un violoncello, ma una volta realizzato lo strumento non sono più riuscito a smettere. “Il silenzio” è cresciuto così, in laboratorio, quando le persone passavano a trovarmi e io parlavo ore ed ore raccontando le storie di ogni singolo attrezzo che utilizzavo. La narrazione si andava già definendo, è bastato dargli una forma teatrale”.
Ma se si tratta di musica, perché “Il silenzio”? “Durante il monologo – conclude – il tema del silenzio torna molte volte e in contesti diversi. Ci sono molti tipi di silenzio: anche il suono di uno strumento viene dal silenzio, ed in particolare, proprio per la genesi della performance, l’idea è che vi sia un legame tra suono, vibrazione e vita, e silenzio, assenza di suono, morte. Quando si crea uno strumento è impossibile capire perché suoni in quel modo specifico, ci sono misteri che non hanno spiegazione ed è meraviglioso, come esistere”.
Biglietti: Ingresso intero € 16 – ridotto € 14. Speciale riduzione per i visitatori della Mostra Internazionale dell’Artigianato: ingresso unico 14€; per chi si presenterà alla biglietteria della Mostra con il biglietto dello spettacolo ingresso unico 5 invece di 7 da martedì 26 a venerdì 29 aprile. Prevendita: biglietteria@toscanateatro.it, Teatro di Rifredi dal lunedì al sabato (ore 16:00 – 19:00). On line: www.boxofficetoscana.it e www.ticketone.it.