Avviata oggi la raccolta firme contro la cosiddetta variante centro storico della linea Libertà-San Marco che farebbe passare i convogli da via Cavour e via La Pira-La Marmora. Draghi: “Progetto sbagliato, senza un’utilità pratica e con tecnologia obsoleta”
Scatta la raccolta firme per impedire il progetto del peduncolo Libertà- San Marco della linea tramviaria che collegherà piazza della Libertà con Bagno a Ripoli. A proporla è Fratelli d’Italia, da sempre contraria alla cosiddetta variante centro storico che proprio lo scorso agosto ha avuto il via libera dalla Giunta di Palazzo Vecchio (https://www.lamartinelladifirenze.it/fratelli-ditalia-contro-la-variante-centro-storico-della-tramvia/). Questa mattina il capogruppo in Consiglio Comunale Alessandro Draghi e il consigliere Jacopo Cellai, insieme al vice presidente dell’assemblea nazionale del partito Paolo Marcheschi e al consigliere regionale Francesco Torselli, hanno lanciato la petizione con un gazebo allestito in Piazza San Marco.
“Il PD – attaccano – si appresta a sventrare Firenze, sacrificando parte del nostro patrimonio storico, architettonico ed artistico. Oltre ai lavori necessari per i binari, infatti, verranno apposti fili, pali e ganci sui palazzi d’epoca, deturpando in maniera irreversibile una delle aree più belle e significative della città. Il progetto è totalmente sbagliato utilizza una tecnologia obsoleta, non ha utilità pratica, e inoltre nessun abitante è stato coinvolto attivamente nella decisione”.
Ma non è finita qui perché secondo gli esponenti del partito di Giorgia Meloni il progetto che ha avuto il via libera dal Comune eliminerebbe, cosa più grave, oltre un centinaio di posti auto creando seri problemi ai residenti. Il tutto per appena 700 metri di percorso rotabile. Rincara la dose Torselli: “Noi non ci stiamo. La tramvia non deve arrivare fino a Piazza San Marco, evidente che il Pd non ha a cuore il patrimonio artistico e architettonico della nostra città. La sinistra arriva addirittura a mettere in discussione l’area pedonale di Piazza del Duomo, pretendendo che il tram raggiunga Palazzo Medici Riccardi”. Mentre Marcheschi sottolinea come nel momento in cui “è in corso un’indagine che ha messo sotto la lente di ingrandimento i rapporti tra Comune e società che gestisce la tramvia pare inopportuno iniziare nuovi lavori, con nuovi finanziamenti. Si fermi tutto e si faccia prima chiarezza”.