Si potranno vedere fino alla fine dell’estate. Le tempere, realizzate presumibilmente tra il 1905 e il 1910, sono spuntate fuori da pannelli di stoffe durante i lavori di restauro alla dimora del Maestro
A Villa Puccini affiorano dalle pareti a sorpresa tempere di pesci e di coralli. Durante i lavori di restauro alla dimora del Maestro a Torre del Lago è emerso un ciclo di splendide decorazioni a tempera a tema marino sinora nascosti dalle sete che ricoprono le pareti della sala Omnibus al piano terra della residenza dove componeva e riceva gli amici.
Le decorazioni si trovano nella fascia tra il soffitto a cassettoni e le finestre e si suppone, almeno da questo primo ritrovamento, che girino su tutti i lati della stanza. Vi sono raffigurati dei soggetti marini che si ripetono: sul fondo verde oliva, spiccano dei coralli dalla vivace colorazione rosso mattone e delle carpe dal corpo bianco puntinato e il muso scuro. Una pittura che rispecchia il gusto di Puccini per i temi legati al Giappone e che ricorda soggetti trattati dall’amico Galileo Chini e che si possono vedere su alcuni dei suoi vasi o ceramiche.
Il Maestro si occupò personalmente di realizzare la Villa con la collaborazione di Chini e di Plinio Nomellini, insieme agli architetti Luigi De Servi e Giuseppe Puccinelli. Nomellini aveva dipinto delle figure intere sulle pareti, ma si sciuparono a causa dell’umidità. La Villa infatti, fu costruita su una preesistente torre di guardia che aveva le sue basi a pochi metri dall’acqua del lago. Puccini se ne innamorò, la acquistò dal guardiacaccia che la abitava all’epoca e la trasformò completamente. Per allontanarla dall’acqua comprò un pezzo di terreno dai Ginori e lo adattò a giardino, ma l’umidità naturalmente rimase. Le figure di Nomellini, annerite e deturpate erano state ricoperte da stoffe e si pensava dunque che sotto non ci fosse più niente. Le decorazioni spuntate dietro ai pannelli di tessuto si collocano presumibilmente tra il 1905 e il 1910, successive a quelle di Nomellini: ne è stata trovata testimonianza in alcune foto dell’epoca conservate nell’archivio Puccini. Durante il periodo di restauro delle stoffe, le decorazioni saranno oggetto di studio e documentazione, ma intanto saranno visibili al pubblico che visiterà la villa per tutta l’estate.
Trasformata in museo nel 1925 per volere del figlio Antonio la casa passò nelle mani di Simonetta Puccini, che l’ha sempre tenuta aperta. Appena dentro il visitatore viene subito trasportato in quello che era il mondo più caro a Puccini che è sepolto qui nella cappella ricavata da un salottino e decorata con allegorie della musica: il pianoforte Förster, dove nacquero quasi tutte le melodie immortali del Maestro, il paravento, prezioso dono dal Giappone, i quadri degli amici macchiaioli, compagni di vita e di caccia. In luglio e agosto la Villa sarà aperta tutti i giorni, dalle ore 10.00 alle ore 12.40 e dalle ore 15.00 alle 18.00 (nelle serate del Festival Pucciniano, l’orario pomeridiano sarà 16.00-20.40). Per informazioni e prenotazioni 0584 341445 e villamuseo@giacomopuccini.it.