Eugenio Giani al teatro Puccini battezza “Laboratorio Toscana” ma sulla sua candidatura a presidente della Regione ancora non si sbilancia. “Questa è la stagione dei programmi”
Presto per pensare alle candidature per le prossime Regionali del 2020. Ma, come ha detto lui stesso, “I’Giani c’è”. E a giudicare dai tantissimi supporter datisi appuntamento al cinema Puccini per “273 volte Toscana” (il numero totale dei Comuni della Regione), serata di bilancio degli ultimi quattro anni da Presidente del Consiglio Regionale, Eugenio Giani anche molto di più di un semplice pensierino alla presidenza della Giunta lo sta chiaramente facendo. Soprattutto poi se verso settembre/ottobre il Pd sceglierà la strada delle Primarie per decidere il candidato per la riconferma in una Toscana improvvisamente divenuta a rischio dopo l’exploit della Lega. E in quel caso chi meglio del presidente uscente potrebbe offrire una più che concreta speranza di successo. Rumors dell’ultimo momento raccontano di una Stefania Saccardi, sua possibile competitor, particolarmente irritata dalla manifestazione che è servita anche a lanciare la nuova associazione “Laboratorio Toscana”, una sorta di fucina entro la quale dovranno essere raccolte idee e proposte da trasformare poi in programma da sottoporre agli elettori. Mentre gli altri due nomi ricorrenti in queste ultime ore, quello della eurodeputata e segretario regionale dei Democratici Simona Bonafè, e quello dell’ex deputato poi non ricandidato Federico Gelli non sembrerebbero riscuotere particolari entusiasmi. Ma è ancora presto per i giochi e scelte per le quali probabilmente si dovrà aspettare il prossimo autunno.
Intanto però Giani si porta avanti e davanti a un teatro esaurito in ogni ordine di posto (è stata aperta anche la galleria per dare a tutti la possibilità di partecipare ndr) per fare capire che “c’è” va dirittamente al punto della questione: il prossimo presidente della Regione dovrà essere “un sindaco fra i sindaci” e dovrà guardare alla “Toscana diffusa”, quella per intenderci dei piccoli centri che “non vanno abbandonati”. E proprio dai questi piccoli centri viene buona parte dei 41 sindaci e amministratori della Toscana seduti in platea, oltre a una nutrita rappresentanza del nuovo consiglio comunale di Firenze capitanata dall’assessore al bilancio e alle partecipate Federico Gianassi.
Manca il sindaco Dario Nardella, con il quale però assicura Giani “ci siamo sentiti. Ha detto che non c’è, ma è con me nello spirito e nel cuore, e di questo lo ringrazio”: lo sostituisce la sua vice Cristina Giachi. “Questa – ha concluso Giani – è la stagione dei programmi e io spero in un bel confronto che dia forza, compattezza al centrosinistra, perché in autunno si possano concordare anche gli uomini sulle cui spalle questi programmi potranno essere affidati”. Ma è difficile credere, dopo la grande affermazione di ieri sera, che la sua discesa in campo non sia già cominciata.