In Consiglio passa a maggioranza la delibera di conferimento. Nardella: “Firenze deve far sentire la propria voce”. La perplessità di Fratelli d’Italia (astenuti): “Il legame con la città deve comunque esistere”
Da ieri pomeriggio Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna e attivista per i diritti umani detenuto da 459 giorni in un carcere preventivo del paese africano, è cittadino onorario di Firenze. Lo ha stabilito a maggioranza il Consiglio Comunale dopo l’approvazione all’unanimità della mozione presentata da Sinistra progetto comune il 1° marzo scorso.
“In questa mobilitazione nazionale sono convinto che Firenze debba far sentire la propria voce”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella ricordando il voto con il quale l’assemblea civica a metà degli anni Ottanta del Novecento conferì il medesimo riconoscimento a Nelson Mandela allora detenuto in Sudafrica. “Quella cittadinanza onoraria – ha aggiunto – insieme a molti altri gesti in tutto il mondo, fecero da battistrada per arrivare poi alla scarcerazione di Mandela a cui Firenze ha legato per sempre la propria storia. In circostanze diverse, ma con alcune similitudini anche oggi siamo chiamati a compiere un gesto forte, che ha un grande peso e che va ponderato con enorme consapevolezza. Anche questa volta è compiuto a favore di una persona che lotta per i diritti fondamentali, di libertà e sta pagando un prezzo troppo alto per questa sua battaglia”.
Dal 13 ottobre una gigantografia dello studente di Bologna campeggia nell’ufficio del primo cittadino fiorentino, mentre dal 16 gennaio striscione su Palazzo Vecchio richiede libertà e giustizia per Patrick Zaki, a cui si affianca la stessa richiesta per Giulio Regeni. Per Nicola Armentano, capogruppo Pd, si tratta di “un momento molto importante. L’atto che abbiamo approvato incarna e conferma la grande Storia della nostra città, i grandi valori su cui si fonda. Solidarietà, libertà, democrazia. E proprio Firenze, città dalla vocazione internazionale, con questo atto lancia un messaggio molto forte di condanna per quanto sta avvenendo in Egitto ai danni di Zaki e di tantissimi esponenti politici, attivisti civili, avvocati impegnati sui diritti umani ma anche un modo per sollecitare con forza la sua liberazione”. E Mimma Dardano (Lista Nardella) aggiunge: “Firenze, città solidale e dai grandi valori, si conferma in prima linea per difendere la libertà e la democrazia contro ogni forma di privazione e sopruso”.
Antonella Bundu e Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune) ricordano di avere più volte incalzato sindaco e Giunta con interrogazioni, question time, domande di attualità. “Oggi – sottolineano – vorremmo che emergessero due elementi: il primo è l’importanza dell’atto approvato, il secondo è il ruolo del Consiglio comunale, purtroppo spesso offuscato dagli “annunci” del Sindaco. Non si tratta di bandierine, ma del peso che le istituzioni possono avere. Adesso ognuno per la sua parte, proseguiamo la campagna. Non abbiamo ottenuto la libertà per Zaki: quindi ancora dobbiamo lottare per questo obiettivo”. Perplessità infine per il capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi (astenutosi) secondo il quale la cittadinanza onoraria potrebbe rivelarsi come uno strumento non idoneo per favorirne la liberazione: “Il ministro degli Esteri Di Maio – afferma – ha fatto presente che il clamore mediatico non aiuta il lavoro ‘dietro le quinte’ della diplomazia; questo è uno dei motivi che ci spingono a giudicare non appropriata questa iniziativa. Infine, crediamo che non si possa usare lo strumento della cittadinanza onoraria per chiunque e per qualunque causa, per quanto giusta. Il legame con Firenze deve esistere in una qualche forma, altrimenti diventa qualcosa di diverso”.