Il partito di maggioranza boccia un Ordine del giorno di Iv in cui si chiedeva di «valorizzare la morfologia delle aree più periferiche della città» e scoppia la polemica. Voto ‘separato’ per M5S e Lega
Passa in Consiglio la delibera sul piano straordinario per sedie e tavolini all’aperto ma sul documento che prevede la possibilità di mettere sedie e tavolini solo alle attività che si trovano fuori dall’area Unesco, con l’eccezione concessa alle attività di somministrazione inserite nella lista delle ‘Eccellenze storiche fiorentine’, è stato una sorta di “ognuno per sé” dove alla fine è stato ben difficile capirci qualcosa (https://www.lamartinelladifirenze.it/sedie-e-tavolini-allaperto-escono-dallarea-unesco/). Il piano sarà in vigore da dopodomani, 1 giugno, e durerà fino al 5 novembre. E’ prevista inoltre una maggiore flessibilità nella concessione ai locali di somministrazione che si trovano lungo i cantieri della tramvia. Pd, Iv, Lista Nardella e Italexit hanno votato favorevolmente mentre il gruppo Centro si è astenuto. Contrari Sinistra Progetto Comune e Fdi, ma nel Movimento 5 Stelle è avvenuta una sorta di spaccatura: il capogruppo Roberto De Blasi ha votato in modo contrario (“Di straordinario trovo ben poco, se non anche la discriminazione nei confronti delle categorie non interessare dal provvedimento”) mentre il collega Lorenzo Masi si è astenuto: situazione simile all’interno della Lega con Massimo Sabatini favorevole e il capogruppo Federico Bussolin astenuto.
Problemi su un ordine del giorno anche tra Pd e Italia Viva, ma questa alla fine rischia di non essere più una notizia da quando il raggruppamento dell’ex premier Matteo Renzi ha costituito il suo gruppo in Consiglio e si sono aperte le ostilità ormai continue. Iv, tramite la capogruppo Mimma Dardano e Barbara Felleca, ha proposto un atto chiedendo di «valorizzare la morfologia delle aree più periferiche della città» e di «valutare di concedere alle attività commerciali di non somministrazione (fuori dall’area Unesco) degli ‘spazi di appoggio’ analogamente a quanto avviene per le gelaterie». A questo punto il Pd ha chiesto di rimandare l’atto in commissione per approfondire anche la dicitura degli spazi di appoggio, Iv è andata avanti per la sua strada e il risultato finale è che l’odg è stato naturalmente bocciato con un gruppo di consiglieri Dem che è uscito al momento del voto, tra cui Massimiliano Piccioli, Leonardo Calistri e Stefano Di Puccio. «Al Pd non piace l’idea che Iv possa fare qualcosa in modo del tutto autonomo – l’attacco di Dardano -. Non aveva senso approfondire quell’odg, andava votato subito. La realtà è che il Pd era aggressivo perché ha perso le elezioni». E mentre Bussolin ha ironizzato parlando di «fratelli coltelli», il capogruppo Dem Armentano ha replicato dicendo che «nessuno può accusarci» sui temi della «coerenza e della trasparenza». Lapidario il commento di Ubaldo Bocci e Emanuele Cocollini del gruppo Centro: «Per il Pd il merito delle cose conta meno di zero».