Obiettivo: sicurezza idraulica ma anche maggiore sostenibilità ambientale con tante nuove piantumazioni per dare vita a veri e propri boschi fluviali urbani
L’obiettivo primario è la sicurezza idraulica, ma con uno sguardo sempre maggiore alla sostenibilità ambientale e un approccio selvicolturale che mira a riqualificare e diversificare le piante presenti lungo i fiumi. Il Consorzio di Bonifica ha presentato a Palazzo Vecchio l’ultimo aggiornamento della strategia di gestione delle alberature lungo i corsi d’acqua fiorentini ed in particolare sull’Arno.
“Restituire ai cittadini l’opportunità di ‘riappropriarsi’ del fiume e delle sue sponde è uno degli elementi che sarà al centro della trasformazione urbanistica della città e del nuovo Piano operativo – ha detto l’assessore all’Urbanistica Cecilia Del Re – In questa ottica, grazie a un accordo con il Consorzio di bonifica, abbiamo individuato una serie di aree lungo i fiumi nelle quali mettere a dimora nuove alberature. L’obiettivo è quello di rendere vivibili le sponde non solo per i cittadini ma anche per gli animali, andando ad aumentare il verde e alimentare la biodiversità sostenendo un corretto rapporto tra l’uomo e la natura”.
Le fasi – e i progetti – al momento sono due: una prima che prevede la mappatura palmo a palmo degli alberi radicati nelle aree che vanno da Varlungo al Ponte all’Indiano con valutazioni visive o strumentali caso per caso e potature o abbattimenti d’urgenza solo se necessari. Al termine di questo primo lavoro si avrà un database che permetterà una pianificazione puntuale dei prossimi controlli e potature. Un’operazione che costerà 140mila euro. La seconda fase consiste invece nella prima esperienza di massiccia ripiantumazione lungo le sponde e gli argini dell’Arno e dei corsi d’acqua fiorentini: si comincerà ora dal Varlungo, con 140 nuovi alberi di diverse specie fra cui carpini, peri, ciliegi, meli, nespoli e mandorli. Circa 130 mila euro l’importo che consisterà non solo nella messa a dimora delle piante, ma prevedrà un piano triennale di attecchimento e manutenzioni con concimature, irrigazioni, potature, controllo malattie e interventi di cura. Costo totale di tutto l’investimento 270 mila euro.
“Per il nostro Consorzio di Bonifica comincia oggi una nuova stagione strategica di gestione delle alberature fluviali fiorentine – ha aggiunto il presidente del Consorzio di bonifica Medio Valdarno, Marco Bottino – dopo i primi anni di presa in gestione dell’Arno e dei fiumi fiorentini in cui sono stati necessari interventi più decisi per recuperare tempi perduti siamo oggi nelle condizioni di pianificare e ripiantare; dopo Varlungo passeremo all’Argingrosso e all’Albereta”. Per l’assessore all’ambiente Andrea Giorgio “Dopo aver lavorato per anni alla rivitalizzazione del fiume e alla trasformazione della sua percezione da parte dei cittadini, oggi abbiamo un Arno vivo, vissuto tutto l’anno e casa di attività economiche, sportive, culturali e educative. Facciamo del fiume, grazie a questo progetto pilota, anche un’asse della strategia per la riforestazione urbana di Firenze. Chiederò al Consorzio di lavorare insieme su questo, c’è un grande potenziale e potremmo piantare lì centinaia di alberi e farne una parte del nuovo bosco urbano fiorentino”.