A 10 anni dal gravissimo incidente che gli provocò lesioni cerebrali causandone in seguito la morte, la Fondazione creata dalla famiglia lo ha commemorato a San Miniato annunciando i nomi dei vincitori del bando #CiaiUnSogno a sostegno delle persone vittime di sinistri stradali
Centinaia di palloncini bianchi e rossi, biodegradabili, hanno preso il volo ieri pomeriggio dalla Basilica di San Miniato al Monte in ricordo di Claudio Ciai, vittima di un grave incidente stradale avvenuto il 15 settembre 2010. Claudio si trovava fermo in coda sull’auto aziendale, quando il suo mezzo venne travolto da un camion. Riportò lesioni cerebrali che non gli consentirono più di comunicare, muoversi e alimentarsi. E dopo numerosi tentativi di cura e ostacoli da superare purtroppo morì il 19 marzo 2014.
Da quel giorno che sconvolse la sua vita e quella dei suoi familiari sono passati 10 anni, ma il ricordo di Claudio è sempre vivissimo e nel suo nome è nata la Fondazione Claudio Ciai ONLUS, che in soli sei anni ha fatto donazioni a privati ed associazioni di oltre 100 mila euro, a sostegno delle persone che hanno avuto incidenti stradali o infortuni sul lavoro con l’obiettivo di aiutarle a ricostruire al meglio le loro vite.
Alla commemorazione hanno partecipato la moglie Daniela, il figlio Francesco e Padre Bernardo, oltre a diverse associazioni fra cui Zia Caterina di Milano 25 Onlus, l’Associazione Lorenzo Guarnieri, l’Associazione Voa Voa Onlus, l’Associazione Ass.CA, la Fondazione Niccolò Galli. Presenti anche il vicesindaco Cristina Giachi, assieme agli assessori del Comune di Firenze: Cecilia Del Re, Sara Funaro, Tommaso Sacchi e Andrea Vannucci.
Nell’occasione stati annunciati i progetti vincitori della seconda edizione del bando #CiaiUnSogno, patrocinato dal Comune di Firenze: Ilenia Garofalo, travolta da un’auto mentre attraversava sulle strisce a Sesto Fiorentino nel febbraio 2019, realizzerà un cortometraggio per raccontare la sua storia; Ivan Cappellari, che ha perso la vista dopo essere stato travolto da una bicicletta, acquisterà un ausilio che gli consentirà di poter riconoscere i colori; Mark Jerome Roma, investito da un mezzo all’età di 5 anni, potrà frequentare un corso di informatica per un inserimento lavorativo. Riceveranno tremila euro.
“Questi 10 anni non sono stati semplici – dice Francesco Ciai, presidente della Fondazione -. Di colpo mi sono stati strappati i sogni: io e la mia famiglia abbiamo subito veri e propri soprusi. Per mio padre, per me e per tutti coloro vittime di ingiustizie ho deciso di diventare un accanito difensore dei diritti umani, delle diversità e di lottare contro le discriminazioni e i soprusi di ogni genere. E se il dolore per la perdita di mio padre non passerà mai, quel dolore continuerà a darmi la forza per impegnarmi con ancora più determinazione al fianco di chi soffre”.
Negli anni il sodalizio ha sostenuto numerose iniziative rivolte a chi ha subito incidenti stradali o infortuni sul lavoro. Come nel caso di Luca per un percorso riabilitativo in Austria, o in quello di Cinzia per abbattere le barriere architettoniche nel suo appartamento. Ma ha anche trasformato quadri di persone disabili in una collezione di moda raccogliendo in meno di un mese 27.000 euro oppure durante l’emergenza Covid ha promosso #SostieniUnInfermiere che ha raccolto 55.000 per gli infermieri arrivati da fuori regione in supporto degli ospedali della Toscana. La Fondazione ha anche pubblicato il libro “La Strada della Dignità”, dove per la prima volta vengono descritti, in un’appendice di facile consultazione, i percorsi che le famiglie devono seguire quando uno dei loro componenti rimane gravemente disabile.