La superficie versava nel degrado e nell’incuria, ed era gestita in maniera abusiva senza permessi di nessun tipo. Adesso diventerà uno spazio dove organizzare incontri e presentazioni mantenendo però la vocazione agricola
Orti urbani e un giardino pubblico. E’ questa la nuova vita che si appresta a vivere l’area di 5.000 metri quadrati tra via dell’Arcolaio e via Malcantone a Coverciano che fino a qualche mese fa era una superficie lasciata al degrado gestita in maniera abusiva. I lavori di riqualificazione sono già iniziati da diverse settimane e per il momento hanno comportato il rastrellamento di tutti i materiali lasciati abbandonati in tutti questi anni. Lo spazio infatti ha una storia lunga iniziata addirittura nel 1974 quando venne acquisito dal Comune che però lo ha mantenuto sempre in stato di abbandono.
Così negli anni alcuni abitanti della zona hanno pensato bene di ricavarci i loro orti privati, con contorno di parcheggi abusivi per macchine e moto, baracche di legno costruite senza permessi e feste all’aperto con grigliate sempre private e di condominio. Tutto questo è andato avanti fino all’anno scorso quando alcune associazioni costituite da residenti della zona, che si vedevano in questo modo privati della fruizione di un’area pubblica, hanno partecipato a un bando per la riqualificazione della zona. L’esito non è stato favorevole ma è servito a portare all’attenzione dell’assessore all’ambiente Cecilia Del Re le loro istanze e il Comune si è deciso finalmente a riportare a nuova vita l’area. Palazzo Vecchio ha quindi inviato le lettere di fuoriuscita agli occupanti che se ne sono andati senza fare troppe storie. Poi sono iniziati i lavori di abbattimento delle baracche e di rimozione della siepe altissima che copriva la vista del tutto.
Le associazioni assicurano che non sarà soltanto un giardino, ma al suo interno potranno trovare spazio presentazioni di libri e incontri, grazie poi al contributo di cinque artisti verranno realizzate panchine a tema. Non mancheranno infine gli orti urbani, piccoli spazi verdi dati dal Comune in gestione a privati cittadini o ad associazioni nei quali coltivare ortaggi come è uso ormai comune in moltissime città grandi e piccole. “Dopo tanti anni – spiega Del Re – questa area tornerà ad essere pubblica, così come doveva sempre essere e ami è stata. I nostri tecnici sono al lavoro da mesi. Vogliamo costruire nel mezzo un bel pozzo, vogliamo che resti una superficie agricola, potendo poi con le associazioni collegarci molte attività di vario tipo”.