Presentato il piano di fattibilità tecnico-economica: a gennaio 2023 il progetto definitivo dello studio Arup. Restauro, riqualificazione di Campo di Marte e tramvia dovranno essere pronti per il 2026
A metà giugno il confronto con gli abitanti del quartiere, entro luglio poi ci sarà la conferenza dei servizi che coinvolgerà 25 interessati. L’idea è quella di riuscire ad appaltare i lavori già nel luglio 2023 per arrivare alla consegna definitiva dello stadio restaurato e operativo per il 2026 insieme all’intervento a Campo di Marte e alla tramvia. Una operazione finanziata per 150 milioni dal Pnrr che vedrà in contemporanea i cantieri per lo stadio, la tramvia Piazza Libertà-Rovezzano, e il parcheggio da 2.500 posti nell’area ferroviaria. Entro settembre poi arriverà la decisione su dove giocherà la Fiorentina per due campionati: se al Franchi, che sarà un cantiere e naturalmente a capienza più che ridotta, oppure in uno stadio fuori da Firenze, prima eventuale scelta la vicina Empoli.
Sono le principali novità emerse dall’incontro stampa convocato oggi nel Salone de’ Dugento, sede del Consiglio Comunale, dal sindaco Dario Nardella per la presentazione del progetto di fattibilità tecnico-economica del nuovo stadio Artemio Franchi presenti anche i responsabili dello studio Arup che ha vinto il concorso internazionale con in testa il capo progettista David Hirsch. “Tra qualche giorno – ha detto il primo cittadino avremo anche quello relativo a Campo di Marte. Con questi documenti apriremo un confronto nella seconda metà di giugno con i cittadini di quartiere: intanto già oggi sono partite le lettere per la conferenza dei servizi preliminare. «siamo fiduciosi e tranquilli. I 25 soggetti potranno consegnare i documenti in tempi diversi, basta rispettare il termine del 7 luglio. Ci stiamo organizzando per poter appaltare i lavori già a luglio dell’anno prossimo, se questo verrà confermato dal governo oppure entro la fine del 2023, secondo le regole generali del Piano nazionale di Recovery”.
Rispetto al masterplan presentato nel marzo scorso, sono più che raddoppiati gli sky box, ci saranno 14.000 metri quadrati di attività economiche e servizi dentro lo stadio, un parcheggio sotterraneo. Il nuovo Franchi poi sarà uno stadio ecosostenibile, moderno, con posti vicini al campo: avrà 7mila metri quadrati di nuovi spazi commerciali come lounges, merchandising, ristoranti, con due hub per la cultura e per eventi e spettacoli. Dietro la curva Ferrovia, parola del sindaco Dario Nardella, “ci sarà la più grande esposizione di arte contemporanea. E poi un auditorium per i congressi e per vedere le partite fuori casa”. Un impianto che porterà, ha aggiunto, “25 milioni di ricavi all’anno”. Grazie poi alla tramvia (quando ci sarà) e ai parcheggi lo stadio potrà ospitare 1.000 visitatori al giorno, al netto delle manifestazioni sportive. Il nuovo impianto sarà alto 26 metri, con capienza 40mila posti, 50 skybox nuovi e riqualificati, sedute più larghe e posti vicini, a meno di 190 metri dal terreno di gioco: adesso in alcune aree sono 240. Tutte le modifiche apportate in occasione dei Mondiali di Italia 90 verranno demolite (skybox, torri faro, tettoie e tribune). A gennaio 2023 è poi prevista la consegna del progetto definitivo, con l’obiettivo di chiudere entro marzo la conferenza dei servizi. Quindi entro luglio del prossimo anno, “nella migliore delle ipotesi” secondo Nardella, è previsto l’appalto integrato per l’aggiudicazione dei lavori e progettazione. In alternativa a dicembre 2023 l’appalto semplice per l’aggiudicazione dei lavori avendo redatto precedentemente il progetto esecutivo. Come detto tutto dovrà essere pronto per il 2026.
Secondo il direttore generale del Comune Giacomo Parenti “l’impatto del cantiere dello stadio sulla città di Firenze sarà limitato, naturalmente avrà un impatto maggiore quello della tramvia. Tra i cantieri di Campo di Marte ci sarà una contemporaneità. La nostra idea è quella di realizzare anche l’area verde di Campo di Marte entro il 2026”.
Tutto ciò senza sapere ancora cosa ne pensi la Fiorentina, malgrado Nardella si affanni a precisare che i rapporti con la società Viola sono eccellenti. “Abbiamo – continua a ripetere – già attivato il tavolo tecnico previsto nella firma della convenzione di proroga della concessione dello stadio attuale: il tavolo è al lavoro. La decisione sulla concomitanza delle partite e del cantiere dovremo prenderla d’accordo con la Fiorentina”. Ma oltre questo per il momento non si va. Né da una parte e soprattutto neppure dall’altra: il presidente Commisso ovviamente. E francamente, visto tutto quello che è stato messo in campo fino a questo momento, pare un po’ poco. Troppo poco.