Al cinema La Compagnia il documentario di Federico Micali che ricostruisce l’esperienza di don Enzo Mazzi. Al cinema Stensen, mattinata per i più giovani con Kids and Teen, serata dedicata alla retrospettiva Dardenne
Dal ‘68 all’Isolotto di Firenze con Le chiavi della storia di Federico Micali agli anni ‘90 con la testimonianza di gioventù e impegno politico in Ardenza di Daniela De Felice, a quelle odierne, disperate e sorrette da un filo di speranza, di adolescenti nella fredda Russia in How to Save a Dead Friend di Marusya Syroechkovskaya: sono questi alcuni dei protagonisti di domenica 6 novembre al 63° Festival dei Popoli al cinema La Compagnia e al cinema Stensen con la sezione per i ragazzi Kids and Teen e la retrospettiva ai fratelli Dardenne.
Al cinema La Compagnia si parte alle 11 con Le Chiavi di una Storia – La Comunità dell’Isolotto di Federico Micali che racconta di quando l’Isolotto a Firenze è stato al centro dell’attenzione mondiale, del conflitto nel ‘68 tra la Chiesa e la comunità del quartiere, estromessa dal vescovo e di quando, da allora ad oggi, nacque una realtà comunitaria, orizzontale, aperta agli ultimi e attenta alle disuguaglianze. In sala per presentare il film con il regista ci sarà anche don Alessandro Santoro, fondatore della comunità delle Piagge, e Carlo Consigli con Marco Benvenuti.
Alle 15 sempre al cinema La Compagnia al via il concorso internazionale con il cortometraggio We Know How Beautiful they were, these islands di Younes Ben Slimane, sulle cicatrici della storia raccontate dagli oggetti, una volta beni di proprietari oggi defunti, e su uno sconosciuto, che scava tombe e veglia i morti. A seguire il mediometraggio É noite na América di Ana vaz, un documentario sugli animali salvati in città, oltre i loro confini abituali. Alle 17, la sezione Habitat presenta Just animals di Saila Kivelä e Vesa Kuosmanen. Alle 19 inizia anche il concorso italiano, con la proiezione di Ardenza di Daniela de Felice, che racconta il punto di vista femminile di un’emancipazione nell’Italia degli anni 90, attraverso l’atmosfera inebriante dell’impegno politico e l’onnipotenza della giovinezza, tra fervore, utopia e scoperta dell’amore.
Alle 21, il lungometraggio in prima nazionale per il concorso internazionale è How to Save a Dead Friend di Marusya Syroechkovskaya. Marusya ha 16 anni ed è decisa a porre fine alla sua vita, poi incontra la sua anima gemella in un’altra millennial, Kimi. Trascorrono un decennio a filmare l’euforia e l’ansia, la felicità e l’infelicità della loro giovinezza, imbavagliate da un regime violento e autocratico nel bel mezzo di una “Russia depressa”.
Si alza il sipario anche al cinema Stensen (viale don Minzoni, 25c), con la sezione dedicata ai più giovani Kids and Teen, dalla mattina. Alle 9.30 la proiezione di One in a Million di Joya Thome, documentario di formazione che indaga questioni attuali nel rapporto tra generazioni, come il successo e la solitudine, amicizie e prime amori, il coming out e il coraggio di essere sé stessi. Alle 12, My Paper Life di Vida Dena: storia di una famiglia siriana migrata a Bruxelles, dei sogni di una vita semplicemente ordinaria delle due giovani figlie Hala e Rima. Segue alle 14.30 Shadow Game di Eefje Blankevoort e Els van Driel, sul lungo viaggio intrapreso da migliaia di rifugiati, sfidando qualunque condizione atmosferica per superare le frontiere.
L’omaggio ai fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne, a cui è dedicata la retrospettiva di quest’anno, inizia alle 21, sempre al cinema Stensen, con la proiezione di Il ragazzo con la bicicletta (Le Gamin au vélo), storia di Cyrill, un figlio indesiderato, incapace di accettare l’abbandono paterno che porta alla sua reclusione in casa famiglia.