Il grande attore fiorentino: “Proveremo a convocare la città nel tempio del teatro, affidando ai presenti brevi esercizi di scrittura che poi, raccolti, creeranno un grande esperimento di intervista collettiva”
Un Teatro nella realtà, una Scuola Popolare di Scrittura, un ciclo di quattro incontri a ingresso libero nelle domeniche mattina di marzo tra Pergola, Rifredi, Era. E un tema unico: la paura che verrà sciorinata come avviene nei suoi spettacoli: con il tratto consueto del suo narrare, ironico e spiazzante, pop, graffiante ed emozionante. E’ Liberamente il debutto di Stefano Massini alla direzione artistica del Teatro della Toscana. Non è un corso, non è una scuola tradizionalmente intesa, ma un’occasione culturale aperta a tutti.
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«Il tema della paura – ha sottolineato Massini – è molto importante ed è da qui che nasce il teatro, con la trilogia di Eschilo, un modo per affrontarla. Infatti, quando si esce dalla sala ci si sente meglio, è come aprire le finestre e far entrare l’ossigeno. Questa scuola popolare di scrittura è quasi una scuola alla Don Milani, uno spettacolo collettivo». Insomma non un corso di formazione per nuovi autori, bensì un’occasione per tutti coloro che sentano di avere qualcosa da esprimere, da condividere, o forse semplicemente da esprimere in parola scritta, senza obbligo alcuno e senza il minimo voto. Per questo la Scuola si svolge con porte aperte a chiunque, senza preclusioni e senza requisiti, gratuitamente per chiunque voglia accedervi, in una collocazione (la domenica mattina alle 11) che quasi per tutti è libera dal lavoro e dalla routine settimanale: il 2 marzo sarà, infatti, al Teatro della Pergola, il 9 marzo al Teatro di Rifredi, il 16 marzo al Teatro Era di Pontedera e il 23 marzo di nuovo alla Pergola.
“Ogni volta che qualcuno crea – aggiunge Massini -, è sempre esentato dall’obbligo della verità, per cui la penna libera è sempre una penna che, libera, mente. In ciò sta il segreto più potente dello scrivere, gioco antichissimo e necessario in cui la metafora è tutto e la realtà si mescola con la fantasia, cosicché la voce dell’impostore è la più autentica e la menzogna cela verità inaudite. Infine, come una vaga risonanza, c’è in quel LIBERAMENTE l’eco sia della parola Liber che in latino indicava il libro, sia della parola Amen che subito rimanda al rito domenicale della messa, uno dei momenti più antichi di riunione delle nostre comunità, a cui noi affianchiamo la liturgia laica di queste due ore che alle 11 della domenica mattina proveranno a convocare la città nel tempio del teatro, affidando ai presenti brevi esercizi di scrittura che poi, magari raccolti, creeranno un grande esperimento di intervista collettiva”.
La nuova proposta è stata presentata a Palazzo Vecchio presenti oltre a Massini il sindaco di Firenze Sara Funaro, il Governatore toscano Eugenio Giani, il sindaco di Pontedera Matteo Franconi e il direttore generale del Teatro della Toscana Marco Giorgetti. «Questo è il teatro che vogliamo – ha detto Funaro –, che si apre alla città e porta la città dentro il teatro per fare in modo che tutti, senza barriere, grandi e piccoli, trovino uno spazio di condivisione, di sperimentazione, con modalità di coinvolgimento concreto. È molto di più di una scuola di scrittura, è un laboratorio di cultura, di comunicazione, di creatività, che si pone l’obiettivo di avvicinare le persone al teatro».
La partecipazione è libera, prenotazione online consigliata su www.teatrodellatoscana.it. Gli incontri sono indipendenti e scissi gli uni dagli altri e non è richiesta una frequenza obbligatoria. Ognuno potrà liberamente decidere se partecipare a uno o più incontri. La partecipazione a un incontro non implica il diritto a partecipare a quelli successivi. «Ascolto, servizio pubblico, liberamente: tre parole che, affiancate al teatro, ne restituiscono pienamente il senso e che meglio non potevano inaugurare questa nuova stagione affidata a Stefano Massini. Un grande segnale. – ha detto Giani –. Massini ha scelto di legarle a un’esperienza concreta, reale, un’occasione aperta a tutti, nella assoluta gratuità. Un’occasione, fra l’altro, in cui si parla di paura. E la paura è una delle emozioni dominanti di questo presente, che lo alimenta e lo avvelena e che, da intellettuale e fine esploratore qual è ha deciso di mettere a nudo e far mettere a nudo a chi vorrà fare l’esperienza con lui».
«Una Scuola Popolare di Scrittura a cura di Stefano Massini incarna perfettamente la missione del nostro Teatro Nazionale: essere un’istituzione culturale profondamente radicata nei territori in cui opera. – ha concluso Giorgetti – Il Teatro della Toscana vive nella realtà, costruendo da sempre un’offerta culturale diffusa e accessibile in spazi di libertà creativa e di espressione personale. LIBERAMENTE non è solo un’occasione formativa in senso ampio, ma un vero e proprio progetto di cittadinanza attiva, che valorizza la cultura come strumento di crescita individuale e comunitaria».