L’iniziativa promossa da Fiab Firenze Ciclabile, Fridays For Future, Legambiente, Associazione Gabriele Borgogni, Associazione Lorenzo Guarnieri e Bycs. Obiettivo: “Superare il modello di mobilità fondato sull’auto”
Durante la Settimana Europea della Mobilità e in concomitanza con l’approvazione nel Consiglio dei Ministri, delle nuove norme del codice della strada che prossimamente comincerà il suo iter parlamentare, nasce Firenze30, una rete di associazioni e cittadini che propongono un modello diverso di città. In tutto il mondo ormai decine di città hanno adottato il modello della Città 30, ovvero l’introduzione del limite di velocità generalizzato a 30 km/h ad eccezione delle strade principali e di scorrimento. La campagna Firenze30, promossa da FIAB Firenze Ciclabile, Fridays for Future, Legambiente Firenze, Associazione Gabriele Borgogni, Associazione Lorenzo Guarnieri e BYCS, è stata presentata questa mattina in Sala Firenze Capitale a Palazzo Vecchio.
“Vogliamo superare il modello di mobilità fondato sull’auto privata” spiega Tiziano Carducci, presidente di FIAB Firenze Ciclabile, “una città meno inquinata, più verde, più sicura e inclusiva, in cui le strade siano progettate per diventare luoghi vivibili e sicuri e non per smaltire più auto possibile”. Aggiunge Stefano Guarnieri: “Le strade nella nostra provincia, negli ultimi 10 anni, hanno visto 135 morti e 29.000 feriti. Crediamo che non sia più accettabile e la moderazione della velocità è il tema di partenza per dire basta morti in strada”. “L’obiettivo strategico dell’UE per la sicurezza stradale prevede di azzerare al 2050 il numero di vittime e feriti gravi sulle strade” precisa Jacopo Bardi, Bicycle Mayor of Florence per BYCS. “Lo stesso Parlamento Europeo propone quindi il limite di 30 km/h come regola generale per le zone residenziali e con un elevato numero di ciclisti e pedoni”.
Il tema della comunicazione e dell’educazione verso tutti i cittadini è essenziale per comprendere i rischi connessi all’eccesso di velocità, sottolinea Valentina Borgogni. “Abbiamo realizzato un sito, firenze30.it, per raccontare perché il modello della Città 30 è necessario per rendere le strade sicure”. Spiega Edoardo Falchini di Fridays for Future Firenze: “lo sviluppo di infrastrutture ciclabili e la riprogettazione delle strade a misura di pedone riducono l’inquinamento dell’aria, l’inquinamento acustico e contribuiscono a ridurre l’esclusione sociale e la diseguaglianza”.
Per il presidente del Consiglio Comunale Luca Milani, intervenuto alla presentazione assieme all’assessore all’ambiente Andrea Giorgio, “I numeri in Italia sono impietosi e c’è bisogno non soltanto di repressione, di aumento delle pene, di attenzione e di controlli ma di prevenzione, formazione, attenzione alla guida, di essere consapevole dei rischi quando ci mettiamo alla guida, qualunque sia il mezzo. Le autovetture sono sempre più sicure, i soggetti diventati deboli sono i pedoni, i ciclisti e i motociclisti. C’è necessità di un cambio di ragionamento su come ci muoviamo in città e le indicazioni e le istanze che portano avanti queste associazioni sono molto interessanti”.
“Abbiamo l’esempio di Bologna – ha aggiunto Giorgio – che da giugno ha iniziato il percorso per diventare una “città 30” e anche noi abbiamo fatto molto in questi anni tra le ‘zone 30’ e le strade scolastiche: ora serve un salto di qualità per tutelare i pedoni e i ciclisti, per ridisegnare lo spazio pubblico nei quartieri restituendolo ai cittadini più bello e vivibile, per diminuire gli incidenti, il traffico, il rumore e l’inquinamento in città. Lavoreremo insieme a queste realtà per costruire consapevolezza e condivisione”. Per Cecchi di Legambiente Firenze infine “Crediamo che anche Firenze possa diventare una città costruita sulle persone anziché sulle auto”.