In serata la nuova ordinanza che proroga al 13 novembre il divieto di vendita delle bevande alcoliche dalle 20 e il contingentamento in Santo Spirito
“Sì ai militari in strada per il controllo della movida”. Dopo il successo riportato lo scorso week end con il contingentamento di Piazza Santo Spirito, il sindaco Dario Nardella si spinge più in avanti e nel corso di un intervento a “Mi manda Rai Tre” arriva a dire che “Un militare in strada non deve spaventare”.
Un cambio di rotta deciso e per certi versi clamoroso rispetto a quanto sostenuto fino a poche settimane fa, figlio probabilmente delle pressioni ricevute dai diversi comitati di residenti non solo in una delle piazze più affascinanti della città ma anche in altre zone di Firenze ormai stanchi di vedere calpestato il diritto alla tranquillità e al riposo da urli, schiamazzi, musica sparata a palla e anche degrado che sembrano essere divenuti la bruttissima colonna sonora delle notti alcoliche fiorentine.
“Credo che sia importante – aggiunge – utilizzare al massimo i militari del progetto ‘Strade sicure’, anche con agenti in più e utilizzare i reparti mobili, cioè quegli agenti delle forze dell’ordine che di solito sono impegnati per esempio nelle partite di calcio negli stadi o in altre manifestazioni pubbliche e che in questo periodo, in virtù del Covid, sarebbero più disponibili”. E poi sottolinea ancora: “Se ci fosse disponibilità di militari dell’operazione ‘Strade sicure’ è giusto utilizzarli, con compiti che già svolgono le altre forze dell’ordine. Non deve spaventare l’idea che ci sia un soldato”. Quanto poi alle nuove disposizioni per i locali contenute nel recentissimo Dpcm firmato dal Presidente del Consiglio Conte, chiosa: “I controlli non devono essere concentrati solo sui gestori ma devono essere equilibrati e concentrati anche sul comportamento delle persone. Non basta evitare assembramenti davanti a locali e bar, bisogna farlo in generale nelle strade, nelle piazze. Se non applichiamo queste misure, rischiamo davvero il coprifuoco”.
E in serata arriva una nuova ordinanza firmata dal primo cittadino fiorentino che da oggi e fino al 13 novembre impedisce la vendita al dettaglio agli esercizi commerciali del settore alimentare all’interno Centro Storico Patrimonio Mondiale UNESCO tutti i giorni della settimana dalle 24 al 6 del mattino successivo: stop che viene anticipato alle 20 nella zona di Santo Spirito nel fine settimana (oltre alla piazza via Sant’Agostino, via Mazzetta, via Maffia, via Maggio, via delle Caldaie, Borgo Tegolaio, via del Presto di San Martino). In più ci sarà l’obbligo di indossare la mascherina in tutto il centro Unesco il venerdì e il sabato dalle 19 alle 6 del giorno successivo.
Negli altri giorni e ore e nel restante territorio comunale resta fermo l’obbligo di portare con sé le mascherine e di indossarle qualora sussistano i presupposti previsti dal DPCM del 13 ottobre. In piazza Santo Spirito viene confermato il contingentamento degli ingressi e il divieto di vendita di alcolici. L’obiettivo dell’amministrazione è duplice: da un lato applicare le nuove regole dettate dalla recrudescenza della pandemia, dall’altro contrastare gli assembramenti nel centro storico.
Il provvedimento poi attua quanto disposto per ristoranti, bar, pub, gelaterie e pasticcerie che resteranno aperti fino alle 24 con consumo al tavolo e possibilità di trattenersi al tavolo fino alle 0.30 per consumare quanto acquistato a condizione che entro le 24 sia stato emesso il relativo scontrino e che venga esibito in caso di controllo da parte della Polizia Municipale. In assenza di consumo al tavolo si chiuderà alle 21. Dopo le 21 è vietata la consumazione sul posto e nelle adiacenze dell’esercizio (la strada o la piazza dove si trova l’esercizio, nonché gli altri spazi pubblici nel raggio di 50 metri dall’ingresso di questo) degli alimenti e delle bevande acquistate per asporto. È invece consentita sia la ristorazione con consegna a domicilio che quella con asporto rispettando le norme igienico-sanitarie per confezionamento e trasporto. Resta naturalmente fermo l’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.