A margine della conferenza stampa sulla linea 4 della tramvia, il primo cittadino va all’attacco del Governo. Replica sferzante della Lega: “Il sindaco si è reinventato pallottoliere”
“200 agenti in più perché in città il problema sicurezza è un problema di legalità”. A margine della conferenza stampa per la presentazione della linea 4 della tramvia, partendo anche da alcune considerazione sulla vicenda di Kata, la bambina peruviana scomparsa ormai da più di tre settimane dall’ex Hotel Astor di via Maragliano, il sindaco Dario Nardella torna pesantemente sul tema sicurezza anche per rispondere alle dure accuse delle opposizioni (in particolare la Lega Salvini) di questi giorni.
In sostanza, dice il primo cittadino fiorentino, è Roma e il governo di destra-centro che si devono muovere. “Lo Stato – sottolinea con forza – non può abbandonare le città italiane ai problemi di sicurezza, ma ha il dovere supportare le amministrazioni comunali con strumenti, risorse e uomini in divisa. Gli episodi di microcriminalità e criminalità in città ci sono, eccome. E colpiscono sia i residenti che i turisti. Non dobbiamo solo garantire la sicurezza e l’incolumità dei nostri cittadini, 380mila residenti, ma più di 14-15 milioni di turisti all’anno e questo rappresenta un carico aggiuntivo per la nostra città che è sotto gli occhi di tutti. Lo Stato faccia la sua parte, ci mandino 200 agenti in divisa perché altrimenti è inutile fare polemiche che sono fini a se stesse sui temi della legalità, dell’ordine pubblico, della sicurezza nei nostri territori”.
Controreplica sferzante del Carroccio con Federico Bussolin, capogruppo a Palazzo Vecchio: “Il sindaco si è reinventato pallottoliere – afferma –. Il ministro Piantedosi portò già 40 agenti in più a gennaio per la città. Ora Nardella ne vorrebbe il quintuplo, ben venga. Il problema di Firenze, però, è il sindaco medesimo e la mentalità politica della sua maggioranza di sinistra, incapace di affrontare i temi inerenti il degrado e l’illegalità. Da anni manca una reale lotta quotidiana, una ‘tolleranza zero’ da parte di chi governa la città nei confronti di quei reati che creano la microcriminalità che tanto assilla Firenze”. Sul stesso tema attacca anche Lorenzo Masi (M5S) che ieri in Consiglio ha ricordato come il Comune avesse “investito 1,2 milioni di euro per un progetto sulla prevenzione della violenza giovanile, partito a maggio dello scorso anno e tuttora in corso, in tutti i quartieri fiorentini ma i cui risultati stentano, a parer nostro, ad arrivare. Nel quartiere 3 si parla di 70 ragazzi coinvolti nel periodo dicembre 2022-gennaio 2023 e 20 ragazzi nel bimestre successivo. Risultano già liquidati quasi 600mila euro, più della metà dell’importo complessivo”.