Il sindaco esorta a giocare sulla doppia strategia vaccini-farmaci e a mantenere alta l’attenzione, poi annuncia che Aifa ha avviato il percorso per realizzare in Italia uno studio sugli anticorpi monoclonali. Intanto i nuovi contagi in Toscana sono 443 in più
“Dobbiamo giocare sulla doppia strategia vaccini-farmaci da un lato e dall’altro continuare a mantenere alta l’attenzione perché mi risulta dalle autorità sanitarie che siamo a filo tra la zona gialla e la zona arancione”.
A margine della presentazione del nuovo polo scolastico per gli Istituti Galilei e Meucci, il sindaco Dario Nardella non nasconde la sua preoccupazione sulla possibilità che la Toscana a fine di questa settimana possa scivolare in fascia arancione. Ma il primo cittadino fiorentino è preoccupato anche per la vicenda Pfizer e per i risvolti anche di carattere legale che sta assumendo.
“Non ci voleva questo ritardo nelle consegne dei vaccini – sottolinea -. Va recuperato in tutti i modi sia nei confronti di Pfizer sia nei confronti di altre grandi aziende farmaceutiche che possono fare la differenza. Noi stiamo aspettando, oltre a Moderna che è nella fase di prima somministrazione in Toscana ma anche Johnson & Johnson che è un altro importante apporto. E poi non dimentichiamo le cure: il lavoro che stanno facendo molte realtà. In toscana abbiamo Tls ed Eli Lilly che riguarda il farmaco monoclonale quello che cioè si basa sugli anticorpi che vengono estratti dai campioni forniti dai pazienti volontari che hanno reagito meglio al virus. Questo è un filone che non va assolutamente trascurato anche perché il costo di questi farmaci, seppure alto, è di gran lunga più basso del costo giornaliero di un posto letto Covid”. Quindi aggiunge: “Ho avuto dai vertici di Lilly la bella notizia che Aifa ha avviato il percorso per realizzare in Italia uno studio clinico sugli anticorpi monoclonali. Anche se i pazienti Italiani dovranno ancora aspettare un pochino prima di avere il farmaco disponibile, il fatto che si stia cominciando è sicuramente positivo”.
Intanto tornano a salire i nuovi positivi in Toscana. Sono 443 in più rispetto a ieri e portano il conto totale a 128.881 unità. L’età media è di 45 anni. I guariti sono 398 in più e raggiungono quota 116.561 (90,4% dei casi totali). Oggi sono stati eseguiti 10.180 tamponi molecolari e 9.347 tamponi antigenici rapidi, di questi il 2,3% è risultato positivo. Gli attualmente positivi sono oggi 8.282. Le persone ricoverate nei posti letto Covid sono in tutto 809 (27 in meno rispetto a ieri, meno 3,2%), 113 in terapia intensiva (8 in meno rispetto a ieri, meno 6,6%). Oggi si registrano 18 nuovi decessi, non tutti nelle ultime 24 ore. Sono 13 uomini e 5 donne con un’età media di 82 anni: 5 a Firenze, 3 a Prato, 3 a Lucca, 4 a Pisa, 2 a Livorno, 1 a Grosseto.
Sono 35.839 i casi complessivi ad oggi a Firenze (123 in più rispetto a ieri), 10.970 a Prato (24 in più), 10.934 a Pistoia (26 in più), 8.107 a Massa (49 in più), 13.370 a Lucca (32 in più), 17.627 a Pisa (40 in più), 9.738 a Livorno (32 in più), 11.609 ad Arezzo (71 in più), 5.778 a Siena (39 in più), 4.354 a Grosseto (7 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni. La Toscana resta al 12° posto in Italia come numerosità di casi.
Complessivamente, 7.473 persone sono in isolamento a casa, (54 in più). Sono 14.442 (382 in più rispetto a ieri) quelle, anche loro isolate, in sorveglianza attiva, perché hanno avuto contatti con persone contagiate. Dallìinizio della pandemia sono 4.038 le persone che non ce l’hanno fatta: 1.357 a Firenze, 283 a Prato, 297 a Pistoia, 408 a Massa Carrara, 387 a Lucca, 476 a Pisa, 289 a Livorno, 232 ad Arezzo, 150 a Siena, 103 a Grosseto: 56 sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione. Si è avviata dal 27 dicembre 2020 la campagna vaccinale anti-Covid. Alle 12.00 di oggi sono state effettuate complessivamente 72.811 vaccinazioni, 1.423 in più rispetto a ieri (+2%), tenendo presente che le Aziende del Sistema Sanitario Regionale proseguono per l’intera giornata.