Stamattina la lettera firmata da 49 personalità cittadine nella quale si chiedeva uno stralcio del progetto di riqualificazione di via Cavour relativo alla possibilità di inserire piante di arance. Qui la risposta del Sindaco fiorentino che riproduciamo per intero
di DARIO NARDELLA
Ho letto con attenzione la lettera che chiede di togliere gli alberi dal progetto di riqualificazione di via Cavour e ringrazio i firmatari per l’attenzione riservata al progetto stesso. Il rapporto tra l’uomo e la natura è un rapporto forte e simbolicamente importante su cui non si riflette abbastanza.
A riguardo posso dire che per noi la presenza di verde pubblico e in particolare di alberi in città è una sfida da intraprendere con coraggio e spirito di innovazione. Del resto lo abbiamo già fatto con successo e apprezzamento da parte dei cittadini in piazza del Carmine dove abbiamo piantato 23 alberi, di cui 4 canfore e 19 aceri, sul lungarno della Zecca con 29 nuovi alberi, e in piazza dei Ciompi dove ci sono 12 aranci amari, oltre ad arbusti vari. Due luoghi di assoluto pregio storico e architettonico, la cui riqualificazione era molto attesa. Non lontano dai Ciompi, tra via Verdi e via Ghibellina c’è il Canto agli Aranci. E il tema degli aranci peraltro si lega storicamente al Rinascimento fiorentino, visto che i Medici amavano a tal punto le piante di agrumi da utilizzarle in molti luoghi inclusi i loro palazzi, tra cui il bellissimo cortile di Palazzo Medici Riccardi, che si affaccia per l’appunto sull’allora “via Larga”, l’attuale via Cavour. Una strada che allo stato attuale non ha particolare pregio estetico da difendere, ma semmai necessita di un’accurata risistemazione.
Per questo riteniamo che il progetto di mettere alberi nella nuova via Cavour, che avrà marciapiedi in pietra serena più larghi e fruibili, sia assolutamente positivo e convincente, come dimostra anche l’apprezzamento diffuso dei cittadini e in particolare del rione di San Marco. Piazza Santo Spirito è del 1200, ma gli alberi sono stati messi recentemente e nessuno oggi potrebbe pensare di toglierli. Gli alberi nei centri storici non devono essere un tabù come si fa intendere nella lettera, perché le città cambiano e purtroppo l’emergenza climatica è diventata una minaccia seria per i centri storici e non bastano i parchi e le aree verdi fuori dalle mura. Io sono per portare più piante possibili nei nostri centri storici e nelle città in generale, contribuendo così alla riduzione delle temperature, a una migliore fruibilità degli spazi pubblici, e a soluzioni estetiche innovative. Anche se nella lettera non si avanzano proposte alternative all’attuale situazione di via Cavour, iniziative del genere sono sempre utili perché alimentano un dibattito su temi importanti per la città.