Il sindaco all’ex hotel Astor dove da stamani è in atto lo sgombero della struttura in cui sette giorni fa è scomparsa la piccola Kata e ancora non si trova. “Fatti 62 sgomberi, uno ogni 50 giorni”
“La mia amministrazione ha fatto 62 sgomberi, uno ogni 50 giorni. La nostra posizione e’ chiara: non c’è solidarietà, non c’è accoglienza senza legalità. La legalità è principio che vale sempre e non può essere messo a disposizione di polemiche politiche. Detto ciò ci concentriamo sulle ricerche della bimba. Abbiamo dato tutto il supporto a prefettura e carabinieri”.
Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, parlando con i giornalisti davanti all’ex hotel Astor, dove da stamattina è in corso lo sgombero da parte delle forze di Polizia della struttura dove ormai sette giorni fa è scomparsa Kata, una bambina peruviana di 5 anni, che viveva là con la sua famiglia. “Non è nostra intenzione far polemica anche se riteniamo che il meccanismo migliore sia intervenire nelle ore immediatamente successive – ha aggiunto Nardella – Lo abbiamo fatto molte volte, anche con questa prefetta in un’altra occupazione. I Comuni non sono l’ente giuridico che decide gli sgomberi, si occupano della parte di impatto sociale, cioè di prendere in carico i soggetti fragili. Le ricerche della bimba sono ancora in corso e riteniamo che la nostra attenzione, e anche la preoccupazione e l’angoscia della nostra comunità, siano da rivolgere alle attività dell’Arma dei carabinieri che viene portata avanti”.
Sul presunto racket degli alloggi abusivi, che si sarebbe svolto all’interno della struttura e potrebbe essere collegato alla sparizione della piccola Kata, Nardella puntualizza che non erano arrivate segnalazioni o denunce. “Non entriamo nel merito delle indagini per cui ci sono le autorità competenti ma è comunque inaccettabile che ci siano attività di racket – ha concluso -. Già non sono accettabili le occupazioni abusive, sono illegali, ma ancor di più i racket, peraltro sulla pelle di persone disperate, sono veramente gravi. Mi auguro che se sono effettivamente avvenuti, vengano individuati i responsabili”