Il sindaco fa il punto sull’emergenza Coronavirus in città. Annullato lo Scoppio del Carro, un piano di sostegno per le fasce più deboli e al Governo centrale chiede un fondo speciale per aiutare i Comuni
“Ci aspetta un nuovo Rinascimento. L’attesa però sarà dura e lunga, e dipenderà dall’evolversi dell’epidemia. Ma vorrei dire ai 400mila fiorentini che c’è un Governo cittadino presente, ci sono medici e infermieri che lavorano per il vostro futuro, ci sono politici responsabili che lavorano tutti insieme. Dobbiamo essere capaci di dare conforto a tutti, trasformando debolezze e paure in un’energia inedita. Firenze lo ha fatto in passato, nel dopoguerra, dopo l’alluvione, dopo l’attentato ai Georgofili. Siamo nel cuore della battaglia e dobbiamo vincerla a tutti i costi e tutti insieme”.
Parla per oltre un’ora il sindaco Dario Nardella nel primo Consiglio comunale convocato in videoconferenza a causa della pandemia da Covid-19. E la sua relazione sullo stato dell’arte in città mette subito in chiaro una cosa: i tempi saranno ancora necessariamente lunghi e le misure già stringenti adottate dovranno continuare a esserlo perché “non abbiamo altra medicina che l’autoisolamento: per il vaccino servirà del tempo e tutti dovremo fare la nostra parte restando a casa”.
Nell’immediato Il primo cittadino ha rivolto un appello alla Regione per un’attenzione più alta alle Rsa dopo i casi di contagio avvenuti a San Godenzo e Dicomano, e a La Chiocciola delle Piagge dove ci sono stati 7 contagi . In sostanza Nardella ha chiesto tamponi entro una settimana per tutti gli operatori che lavorano nelle strutture e anche per quelli che prestano il loro servizio attraverso l’assistenza domiciliare a casa perché ha ribadito “le Rsa si stanno rivelando come potenziali focolai per la diffusione del virus”. Intanto la foresteria e l’auditorium del Centro Tecnico di Coverciano, nei giorni scorsi messi a disposizione dalla Federazione Gioco Calcio per fronteggiare l’emergenza, sono già attivi e da giovedì potrebbero in caso di necessità cominciare a ospitare persone in quarantena o in stato di ricovero.
Come era stato ventilato, lo Scoppio del Carro la domenica di Pasqua quest’anno non ci sarà. La manifestazione, d’accordo con il Cardinal Giuseppe Betori, è stata annullata e i 50mila euro destinati saranno invece utilizzati dai Servizi Sociali del Comune sempre per l’emergenza Covid-19. “Non ce la siamo sentita – ha aggiunto Nardella – di confermare un evento senza pubblico. Mentre forse riusciremo a trovare una soluzione per la Festa del Fuoco”. Al Governo nazionale poi il sindaco di Firenze ha chiesto non solo un passo in avanti per quanto riguarda gli strumenti tecnologici per individuare chi non rispetta le regole (tracciamento celle telefoniche, controllo degli accessi wi-fi, droni), ma anche un’azione decisa per quanto riguarda i finanziamenti ai comuni perché se il trasferimento del fondo di solidarietà di 4,3 miliardi del Governo “è cosa buona per la liquidità”, si tratta però di “soldi già previsti nei bilanci”.
Serve invece, secondo il sindaco di Firenze, un fondo nuovo per aiutare i Comuni a dare una mano a cittadini e imprese e a difendere i servizi attraverso un fondo speciale per salvare i servizi, un analogo fondo speciale per le città turistiche più colpite dalla crisi, consentire di usare gli avanzi di bilancio e ridurre gli accantonamenti. Dal Canto suo comunque il Comune si è già attivato con uno stanziamento di 2.400.000 euro che, in attesa dei trasferimenti dallo Stato centrale, serviranno a tamponare le necessità di alcune fasce particolarmente deboli della popolazione acuitesi fortemente a causa dell’emergenza Coronavirus. I beneficiari saranno persone già seguite dai Servizi Sociali, lavoratori con forti decurtazioni di reddito da febbraio 2020 e i cosiddetti “invisibili”. Difficile quantificare il danno economico per il bilancio del Comune, ma a un primo piano di previsioni potrebbe attestarsi tra i 110 e i 135 milioni.
Nardella infine ha chiesto al mondo della distribuzione di bloccare per tre mesi i prezzi dei generi di prima necessità e l’applicazione della scontistica come proposta dal presidente del Consiglio dei ministri Conte. “La ripresa – ha concluso – non sarà immediata ma graduale e andrà gestita con intelligenza. Serviranno molti mesi, perché il vero tema non è quando ne usciremo ma come e inevitabilmente andrà ripensato tutto il nostro modello di vita sociale e individuale”.