Il sindaco chiede al neo premier Draghi una norma per limitare le locazioni turistiche brevi, dando più poteri di regolazione ai primi cittadini nell’ottica di un nuovo modello di turismo sostenibile
“I proprietari di alloggi per vacanze affittino ai fiorentini”. Draghi chiama e Nardella risponde. A margine del sopralluogo di stamattina all’Artemio Franchi per l’avvio dei lavori di messa in sicurezza dello stadio, il sindaco di Fiorenze lancia una proposta provocatoria (ma mica poi tanto) prendendo lo spunto dal discorso programmatico pronunciato dal neo premier ieri al Senato prima della fiducia poi arrivata con 262 voti a favore.
Draghi aveva spiegato espressamente che avrebbe impedito con ogni mezzo che le imprese legate al turismo potessero fallire “perché poi si perde un capitale che, spesso, è capitale umano. Per un Paese ad alta vocazione turistica come il nostro si tratta di una questione essenziale. Vanno messe in campo misure che permettano alle imprese del turismo di non fallire e ai lavoratori di tutelare i livelli di reddito”.
E Nardella ha preso subito la palla al balzo per lanciare l’idea che fa il paio con quella di limitare gli affitti brevi nelle città d’arte. Una misura quest’ultima che il precedente governo Conte non è riuscito a varare ma che adesso con Draghi potrebbe avere un deciso rilancio nell’ottica da un lato di favorire la ripresa dell’industria turistica e dall’altro di riportare la residenza nei centri storici.
“I proprietari – aggiunge Nardella – sono restii a scegliere questa soluzione perché hanno paura della eventuale morosità dell’inquilino che si portano in casa, o magari perché dopo qualche mese vogliono riprendersi l’immobile per poterne usufruire. Mentre il turista che arriva lì da loro tramite l’agenzia paga e non ci sono problemi. Però non possiamo avere la botte piena e la moglie ubriaca. Draghi dice puntiamo su un modello turistico nuovo: io sono sindaco della città simbolo del turismo nel mondo, Firenze, e dico: noi ci siamo. Come si fa? La ricetta ce l’abbiamo. Si vari subito una norma per limitare le locazioni turistiche brevi nelle città d’arte, dando poteri ai sindaci per una puntuale regolazione come avviene già molti altri Paesi europei. che rappresenterebbe una svolta per inaugurare un nuovo modello turistico sostenibile a partire proprio dalle città d’arte. Le locazioni brevi hanno svuotato i centri storici di residenti e hanno indebolito le imprese alberghiere grazie ad una sorta di concorrenza sleale, favorita da un regime fiscale che colpisce pesantemente l’industria alberghiera a vantaggio della rendita passiva immobiliare Draghi vari subito questa norma”.