Nella prima conferenza stampa post Covid tenuta a Palazzo Vecchio il sindaco presenta il piano “Rinasce Firenze” dedicato al futuro della città dopo la pandemia. Musei riaperti dal 2 giugno
Una campagna internazionale di raccolta fondi per sostenere i settori culturali, economici, educativi e turistici sulle orme di quanto affermato da Carlo Ludovico Ragghianti, all’indomani dell’alluvione del ’66, quando lo storico dell’arte invitò tutto il mondo ad aiutare Firenze a risollevarsi.
La avvierà il Comune nei prossimi giorni insieme al progetto “Rinasce Firenze” presentato questa mattina dal sindaco Dario Nardella nella prima conferenza stampa post Covid-19 tenuta nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio riaperto per l’occasione. Con lui la Giunta al completo e numerosi consiglieri comunali, oltre all’arcivescovo di Firenze Cardinal Giuseppe Betori, al Prefetto Laura Lega, al presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, ai principali esponenti delle diverse categorie economiche cittadine e ai rappresentanti delle forze dell’ordine.
Tutti convocati per ascoltare il piano di “ri-nascita” della città, come ha più volte sottolineato il primo cittadino fiorentino, che è anche una sorta di secondo programma amministrativo di mandato che deve per forza fare i conti con la pandemia scoppiata a fine gennaio. E anche una serie di novità, come ad esempio la riapertura del Museo di Palazzo Vecchio il giorno della Festa della Repubblica alla quale seguirà più avanti quella del Museo Bardini e del Museo del Novecento, oppure la candidatura congiunta per ospitare la tappa iniziale del Tour de France con l’Emilia Romagna a fronte della collaborazione già avviata per le Olimpiadi 2032.
“Firenze – ha detto Nardella – sembra risvegliata dal sonno della pandemia come un bellissimo animale dopo un evento che ha visto il mondo cambiare intorno alla città e ai suoi abitanti. In verità non si è trattato di un tempo sospeso, bensì di un tempo di fermento: un tempo di maturazione, sofferta, impegnativa, che prelude ad una profonda trasformazione. Ora però siamo entrati in un secondo scenario, più complesso, che definire semplicemente “fase 2” può essere riduttivo e fuorviante”.
Il sindaco sciorina i numeri dell’emergenza sociale che ha coinvolto anche famiglie fino a quel momento non in difficoltà (i cosiddetti “poveri da Coronavirus”) e ricorda i danni provocati dal Covid all’export, al turismo, i 200 milioni di disavanzo stimato nelle casse del Comune, la durissima crisi nel settore commerciale. Ma rivendica anche fermamente la destinazione del “viaggio del progetto di governo”: una città vivibile, che si prende cura dei suoi cittadini, sostenibile dal punto di vista ambientale, capitale di un’economia della conoscenza e dello sviluppo tecnologico che controbilanci un’inevitabile natura di destinazione turistica.
“Lavoriamo – aggiunge – perché Firenze possa vivere nella contemporaneità con tutta la sua storia, consapevole che la sua prosperità affonda nel talento di essere sempre stata una città contemporanea e resiliente, capace di nascere di nuovo dalle macerie delle sue difficoltà”. E cita Piero Bargellini, il sindaco dell’Alluvione, ricordandone le parole dette poco tempo dopo la tragedia: “Firenze non era morta ma soltanto tramortita. Risorse, per virtù dei suoi cittadini […] e per generosità di tutto il mondo che accorse in suo aiuto”. Firenze ha bisogno del mondo perché il mondo ha ancora bisogno di Firenze”.
RIAPERTURA MUSEI – “I nostri musei sono rimasti chiusi fino ad ora perché la situazione economica del Comune è talmente pesante da indurci a fare sacrifici impensabili pur di salvare almeno i servizi essenziali, come l’assistenza ad anziani e disabili, la manutenzione e pulizia della città, i servizi all’infanzia, il supporto economico alle famiglie sull’orlo della povertà. Anche grazie a questa posizione dolorosa e simbolica, abbiamo potuto ottenere dal Governo un ristoro – seppur parziale – delle risorse necessarie per attivare i servizi (incluso quello culturale). Abbiamo deciso di riaprire il Museo di Palazzo Vecchio nella giornata del 2 giugno, festa della Repubblica italiana, con un programma di aperture graduali e parziali e nel rispetto per il contenimento del rischio sanitario. Lo stesso avverrà per il Museo Bardini e il Museo Novecento”.
RACCOLTA FONDI INTERNAZIONALE – Il Comune avvierà nei prossimi giorni una campagna internazionale, aperta alla collaborazione di tutti, di ricerca di fondi a livello internazionale, coinvolgendo tutti coloro che amano Firenze e desiderano che torni presto al suo splendore. Un “Fondo per la Rinascita” che aiuterà la città a sostenere i settori culturali, economici, educativi e turistici ispirato alla chiamata alle arti di Carlo Ludovico Ragghianti lanciata all’indomani dell’alluvione del ’66, quando lo storico dell’arte invitò tutto il mondo ad aiutare Firenze a risollevarsi dichiarando “Abbiamo bisogno di tutti”. Un grido che fece il giro del mondo.
NUOVO MODELLO DI SVILUPPO SOCIALE ED ECONOMICO – “Le ferite inferte dal lockdown all’economia delle città impongono di concentrare il lavoro e le risorse sulla tenuta del tessuto socio-economico della città, sostenendo l’economia cittadina, e sul mantenimento dei servizi pubblici, con una particolare attenzione a quelli rivolti alla persona. La sfida è di riuscire a vivere il momento attuale come l’opportunità di pensare e realizzare un nuovo modello di sviluppo sociale ed economico della città che tenga insieme le vocazioni più tipicamente culturali, artistiche, turistiche, industriali e manifatturiere con nuove o rinnovate funzioni verso un profilo marcato di smart city, all’interno del quale botteghe artigiane, filiere biotecnologiche, moderna capacità imprenditoriale, infrastrutture di collegamento e di sostegno alle imprese, spazi per formazione professionale e per la ricerca, universitaria e post universitaria, turismo selezionato e ad alta tecnologia possano convivere ad alimentarsi gli uni con gli altri. La Firenze del futuro dovrà infatti essere sempre più intelligente, inclusiva, verde. una Città 4.0 nella quale infrastrutture digitali e fisiche si alimentano reciprocamente traendo conoscenza una dall’altra, grazie all’utilizzo di dati e sensori”.
RESILIENZA – Tra le principali sfide che la pandemia ha reso ancora più urgenti troviamo il rapporto uomo-ambiente. Sono bastate infatti poche settimane di blocco perchè la natura si riappropriasse di spazi lasciati all’avanzata industriale ed economica, invertendo paradigmi da tempo consolidati. E’ dunque oggi il tempo di accelerare con ancora più energia il percorso verso un modello di crescita che ci aiuti ad interpretare la complessità cittadina e ne esalti la caratteristica di Città Resiliente. Quella di fronte a noi sarà la più grande occasione di trasformazione ambientale del nostro spazio urbano.
TURISMO – “La fase attuale ha permesso di assumere piena consapevolezza della fragilità del modello di sviluppo turistico portato avanti nel corso degli anni e dell’economia cittadina creatasi su di esso si è creata. Diventa indispensabile individuare nuovi modelli di gestione dei flussi turistici favorendo un turismo meno fugace, più consapevole, responsabile e sostenibile basato su un rinnovato patto di convivenza tra il mondo turistico e la città. Lavoro, produzione e innovazione, dovranno essere le tre parole d’ordine della rinascita, non solo dal punto di vista operativo e organizzativo ma anche dal punto divista etico e culturale.
NOVE AREE TEMATICHE – Rinasce Firenze individua 9 aree tematiche: Città policentrica, Un Centro storico nuovo, Vivere gli spazi urbani, Mobilità green, Sviluppo dell’economia cittadina, Cultura diffusa, Bambini e famiglie al centro, Cura della persona: Welfare, Casa, Lavoro, Una città sempre più intelligente. Ciascun’area evidenzia una specifica missione con proposte e azioni per la graduale riattivazione delle relazioni sociali, la ripartenza delle attività economiche e produttive, l’ottimale gestione dei servizi e la fruizione degli spazi pubblici e privati con la condizione fondamentale della sicurezza sanitaria per i cittadini (proposte su www.comune.fi.it/rinascefirenze).
“L’obiettivo più immediato – ha concluso Nardella – è sostenere la ripresa socio-economica della città garantendo al contempo la sicurezza sanitaria dei cittadini nella fruizione degli spazi e dei servizi. Oggi più che mai occorrerà a tutti noi indicare e adottare strategie chiare; parlare con lo stesso linguaggio, offrire l’immagine e la sostanza di una classe dirigente coesa, concreta e determinata”.