Aveva iniziato la carriera politica fra i banchi di Palazzo Vecchio. Il cordoglio di Nardella: “Si è sempre speso con amore per Firenze”
“Francesco Bosi era un gentiluomo e un politico di razza, molto legato alla città dove ha iniziato la sua carriera politica proprio sui banchi di Palazzo Vecchio come consigliere comunale e poi assessore nelle giunte Bonsanti e Conti”. Così il sindaco di Firenze Dario Nardella non appena appresa la notizia della scomparsa improvvisa a 76 anni di Francesco Bosi.
Due volte deputato, due volte senatore e sottosegretario alla Difesa nel Governo Berlusconi, già sindaco di Rio Marina all’Isola d’Elba, Bosi aveva cominciato la sua carriera politica proprio nel Consiglio comunale del capoluogo Toscano. A darne la notizia questa mattina è stato Lorenzo Cesa, segretario nazionale Udc partito che l’ex esponente democristiano aveva contribuito a fondare. Bosi era stato anche eletto nel 1990 in Consiglio Regionale. Ancora non è stato stabilito dove verranno celebrate le esequie dell’uomo politico che era molto legato all’Isola d’Elba, luogo d’origine della moglie. Probabilmente potrebbe essere sepolto proprio qui.
“Quando è approdato successivamente in Consiglio regionale, in Parlamento e al governo nazionale si è sempre speso con amore per la nostra città – continua il ricordo di Nardella – Bosi ha tradotto gli ideali cristiani alla base del suo impegno politico in spirito di servizio. A nome della città di Firenze mi unisco al dolore della famiglia e degli amici, nel ricordo di una persona giusta e sempre corretta”. Cordoglio è stato espresso da tutto il mondo politico fiorentino: il vicepresidente del Consiglio Comunale Emanuele Cocollini lo ricorda “come un gentiluomo, impegnato e appassionato della politica”. Per Alessandro Draghi e Jacopo Cellai (Fratelli d’Italia) con Francesco Bosi “se ne va un politico vero, uomo preparato e dai modi garbati. Cattolico, sempre impegnato nel campo del centrodestra. Oggi Firenze lo piange”. Antonio Montelatici, presidente della Commissione di Controllo, infine lo ricorda come “una brava persona, un bravo politico, un cattolico che non ha mai mescolato la politica con l’essere credente. In politica è sempre stato pragmatico, con atti e azioni funzionali alla risoluzione del problema – cosa che oggi molti politici non sono -, e concretamente ha aiutato tante persone”.
Per Lorenzo Cesa “è scomparso un grande amico, un pilastro della nostra famiglia di democratici cristiani, tra i fondatori dell’Udc. Ci lascia un uomo cattolico impegnato da sempre in politica che sapeva tradurre i valori democratici cristiani in azioni concrete e sempre vicino e attento ai bisogni delle persone e della sua amata Toscana. Ci mancherà il suo straordinario attaccamento ai principi della cristianità e della fede. Esprimo le più sentite condoglianze, mie personali e anche a nome di tutto l’Udc, ai familiari e agli amici democratici cristiani della Toscana”. E il senatore e presidente Udc Antonio De Poli aggiunge: “con Francesco Bosi perdiamo un grande interprete dei valori democratici cristiani, una personalità di rara umanità che viveva la politica con passione, impegno e uno straordinario legame ai principi democratici cristiani. Esprimo il mio più sincero e sentito cordoglio ai familiari e agli amici dell’Udc della Toscana”.
Commosso il ricordo di Pier Ferdinando Casini: “La scomparsa di Francesco Bosi – afferma in una nota – mi riempie il cuore di tristezza e di nostalgia, nel ricordo di una delle persone più coerenti e più leali che ho conosciuto nella mia vita. Giovane forlaniano, segretario cittadino della Dc e prima ancora assessore a Firenze, Bosi è stato tra i fondatori del Cccd prima e dell’Udc poi, per diverse legislature parlamentare e a lungo sottosegretario al ministero della Difesa, a cui ha dedicato un impegno intelligente e appassionato. Democristiano vero e centrista a tutto tondo, Francesco ha fatto fatica ad appassionarsi negli ultimi anni alle nuove suggestioni politiche del nostro tempo, ma ha continuato ad essere sempre un osservatore acuto e vivace. Ha amato Firenze, la sua città, e credo che oggi tutti, amici ed avversari politici, non possano che inchinarsi alla memoria di un uomo buono e giusto”.