La mannaia della Questura si è abbattuta dopo gli incidenti avvenuti al termine di Fiorentina-Inter dello scorso settembre e dopo l’affissione di uno striscione al Franchi contro la città nei giorni caldi della cessione di Vlahovic
Una vera e propria pioggia di Daspo quella che si è abbattuta su 22 tifosi interisti e juventini indagati a vario titolo per due diversi episodi accaduti in occasione di Fiorentina-Inter del 21 settembre del 2021 e dell’esposizione di uno striscione esposto fuori dal Franchi “firmato” gruppo ultrà juventino “Viking” nei giorni caldi del passaggio in bianconero di Vlahovic.
Lo scorso settembre dunque tifosi viola e nerazzurri erano venuti a contatto nella zona di Piazza Alberti e avevano dato origine a una serie di incidenti per i quali 18 interisti erano stati già “daspati” dopo esser stati denunciati per possesso ingiustificato di armi od oggetti atti ad offendere in occasione di manifestazioni sportive e alcuni anche per il possesso dei fumogeni. I tafferugli erano durati meno di 5 minuti ma dall’analisi attenti dei filmati della videosorveglianza è venuto fuori che negli incidenti erano stati coinvolti in totale un’ottantina di supporter delle due opposte frange che avrebbero dato vita a veri e propri atti di guerriglia urbana con lancio di bottiglie di vetro e di altri oggetti contundenti, tra cui segnali stradali appositamente divelti, bidoni in metallo, pietre ed razzi bengala. Le immagini hanno così permesso di indentificare in viale Cialdini almeno una ventina di ultras interisti di età compresa tra i 17 e i 52 anni (1 solo minorenne) che avrebbero partecipato alla guerriglia urbana. I Daspo emessi vanno da uno a 8 anni: 3 sono stati emessi, a seconda dei casi, con la prescrizione dell’obbligo di firma, mentre 17 sono “semplici”. Undici infine costituiscono degli aggravamenti ai provvedimenti emessi lo scorso settembre nei confronti dei tifosi fermati nell’immediatezza dei fatti in viale Cialdini e sorpresi con strumenti atti ad offendere e fumogeni. Le indagini della DIGOS di Firenze hanno infatti portato ad indagare le stesse persone anche per la “rissa” di piazza Alberti.
Quanto ai Daspo emessi nei confronti di due ultrà juventini, secondo quanto ricostruito Squadra Tifoseria della DIGOS, l’auto con a bordo gli ultras bianconeri sarebbe partita all’alba da Milano in direzione Firenze per poi farvi ritorno subito dopo l’affissione. Gli elementi di prova raccolti hanno portato in una prima fase all’identificazione di uno dei sospetti: un 37enne residente nel milanese. L’uomo denunciato per aver violato il divieto di striscioni incitanti alla violenza e multato con una sanzione che va da 154 a 1032 euro per affissione abusiva, era stato anche destinatario di un DASPO di un anno. I successivi sviluppi investigativi, grazie anche ad ulteriori accertamenti della Polizia Stradale di Firenze, hanno permesso di identificare altri due uomini di 30 e di 53 anni, entrambi residenti nel milanese e indagati in concorso per aver violato il divieto di esporre striscioni incitanti alla violenza. A seguito della denuncia, alla quale seguirà il vaglio del Giudice, il Questore della Provincia di Firenze ha emesso nei confronti dei due uomini un Divieto di accedere ai luoghi dove si svolgono gli incontri di calcio su tutto il territorio europeo per la durata, rispettivamente di un anno per il 30enne e di tre anni per il 53enne per altro già noto alle Forze di Polizia. La violazione dei provvedimenti è punita con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa fino a 40.000 euro.