Il Presidente del Consiglio Regionale critica le tensioni scoppiate dopo le dimissioni di Zingaretti. “Giani scelto a larga maggioranza dagli organismi del partito”
“Basta pensare alle questioni interne al partito. Quella che sta avvenendo in questi giorni è una discussione lontana dalla realtà”. A margine della presentazione questa mattina a Palazzo Strozzi Sacrati del libro “Lockdown un anno dopo”, il presidente Dem del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo lancia un duro affondo al proprio partito prendendo lo spunto proprio dalle polemiche e dalle tensioni di questi ultimi giorni esplose in maniera dirompente con le dimissioni del segretario Nicola Zingaretti. E invita i dirigenti Pd a concentrarsi di più sui problemi concreti legati alla pandemia e alla crisi economica derivata dal Coronavirus che il Paese sta affrontando in questo momento e che dovrà continuare ad affrontare ancora per molti mesi ancora piuttosto che su discussioni sterili e soprattutto slegate dalla realtà quotidiana che in questo momento stanno vivendo le persone.
“In queste settimane – attacca – nelle mail che ho ricevuto, nei pochi incontri che purtroppo abbiamo potuto fare le cittadine i cittadini toscani mi chiedono come si può vaccinare più velocemente tutte le persone, come si possono riaprire le attività. Ai dirigenti del Pd chiedo solo una cosa: di non voltarsi dall’altra parte, di non pensare alle questioni interne al Partito Democratico. Oggi c’è in gioco ancora di più la vita delle persone. Stiamo vivendo una profonda crisi sanitaria che diventerà una crisi sociale e una crisi economica ancora più forti nelle prossime settimane. Io vorrei che il mio partito dicesse come possiamo dare risposte sulla disuguaglianze sociali che si saranno, come mettere in piedi la transizione ecologica di questo Paese: chiedo di voltare lo sguardo verso il futuro, di mettere gli occhiali di quei ragazzi e di quelle ragazze che per tanti mesi non sono potuti andare a scuola. La discussione che leggo sulla stampa in questi giorni è lontana dalla realtà che ogni giorno vive chi ha la fortuna di rappresentare le istituzioni. Basta proseguire questa discussione interna: spero che in queste ore il segretario Zingaretti possa ritornare indietro ma se non ci fossero le condizioni si guardi avanti e si dia una guida solida al partito che in questi mesi più di tutti si è preso sulle spalle le difficoltà e il grido di dolore di milioni di cittadini del nostro paese”.
Dalle vicende nazionali a quelle locali il passo è breve e Mazzeo ne approfitta per rispondere anche alla polemica dell’ultim’ora sollevata da Vincenzo Ceccarelli, ex assessore regionale e ora capogruppo del Pd in regione, che in un dibattito on-line ha puntato fortemente il dito contro la maggioranza che guida il partito in regione: la segretaria Simona Bonafè, gli ex renziani e Base Riformista che ha i suoi esponenti principali in Luca Lotti e Andrea Marcucci. “Macché identità da ritrovare e alleanze su cui confrontarsi – avrebbe detto – è solo potere. È esclusivamente battaglia per contare di più”.
“Questa immagine che stiamo dando di una lotta di potere – conclude Mazzeo – stona con il tempo che stiamo vivendo. La scelta del presidente Giani è avvenuta a larga maggioranza dagli organismi del Pd e il punto è proprio lì: come noi sosteniamo l’azione di Eugenio Giani, di questa giunta che è rappresentativa di tutte le sensibilità all’interno del nostro partito e di come possiamo dare risposte ai cittadini. Abbiamo iniziato la nostra azione di governo, sono orgoglioso dei risultati che ha raggiunto la Toscana dal punto di vista sanitario, penso che dobbiamo lavorare su come portare qui le risorse dei progetti del recovery plan. Tutto il resto lo derubricherei a qualcosa di molto molto secondario. Chiudiamo questa fase e mettiamoci ancora al lavoro per i toscani”.