Stop alla distribuzione nei supermercati per evitare assembramenti e accaparramenti. Rossi: “Ritirarle in ordine alfabetico”. Ma la proposta del Governatore non piace a Federfarma
Da lunedì le mascherine si troveranno solo nelle farmacie e in distribuzione a domicilio da parte dei volontari del Comune agli over 65 e alle persone più a rischio. Lo ha annunciato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, in un videomessaggio trasmesso nel pomeriggio sul suo canale facebook.
Vengono dunque eliminati i supermercati probabilmente per evitare i fenomeni di assembramento e anche di accaparramento delle protezioni registrati negli ultimi giorni dove, a fronte di controlli molto blandi da parte dei volontari presenti davanti alle strutture (nelle farmacie per averle bisogna presentare la tessera sanitaria), più di qualcuno ha pensato bene di fare il furbo assicurandosene più confezioni.
“Ringrazio la grande distribuzione per il contributo dato in questa prima settimana – ha detto Rossi – In totale, in cinque giorni, ne abbiamo distribuite 10 milioni, dopo averne consegnate, tramite i sindaci, oltre 8 milioni. Adesso la Toscana torna al canale usuale di distribuzione dei presidi sanitari: quello delle farmacie. L’obiettivo è farne affluire per le prossime settimane, per i prossimi mesi, almeno 2 milioni al giorno, divise in pacchetti da 5, così da garantire ai toscani una mascherina al giorno”. Rossi, poi si è scusato per i disagi che i cittadini hanno incontrato in questi primi giorni di distribuzione e ha condannato i fenomeni di accaparramento. “L’invito a tutti – aggiunge – è alla responsabilità e alla tranquillità”. Poi ha lanciato la proposta alle farmacie di consegnare i dispositivi magari facendo ricorso al criterio alfabetico. “Una buona raccomandazione – prosegue Rossi – sarebbe recarsi in farmacia col criterio alfabetico. Da lunedì tutti i cognomi dalla A alla L e martedì tutti quelli dalla M alla Z, alternandosi nei giorni seguenti con questo criterio”.
Proposta che però ha trovato lo scetticismo di Federfarma, l’associazione sindacale che raggruppa le farmacie di Firenze, la quale rimanda l’idea al mittente evidenziando che “non possono essere i farmacisti a fare rispettare un’ordinanza del genere, soprattutto in questi giorni dove il carico di lavoro è ancora maggiore a causa della distribuzione massiccia di mascherine”.