Il riconoscimento alla prima donna che ha diretto una gara di Serie A di calcio consegnato dal Governatore Eugenio Giani. “Un grande onore e orgoglio ricevere questo premio ‘in casa’”
Pegaso speciale per la Toscana delle donne, e un regalo, per il compleanno festeggiato ieri. 32 anni, livornese, Maria Sole Ferrieri Caputi, primo arbitro donna a dirigere una partita della massima serie calcistica, ha ricevuto oggi al Centro Tecnico Federale di Coverciano, dalle mani del presidente Eugenio Giani, un riconoscimento speciale per la prima ‘breccia’ aperta nel mondo del pallone maschile italiano. Mondo che fino ad adesso, al massimo, si era aperto alle assistenti arbitrali. Il riconoscimento è stato consegnato nell’ambito della settimana dedicata alla Toscana alle lotta contro la violenza sulle donne.
“Maria Sole – ha commentato Giani – rappresenta un simbolo. Il simbolo della prima donna che ha arbitrato una partita in serie A, e che lo ha fatto con quella determinazione e professionalità che l’hanno portata a scalare in rapida successione tutti i gradini fino a diventare ciò che è. E’ anche il simbolo dell’affermazione della donna nel mondo dello sport, anche in discipline e ruoli tradizionalmente preclusi al genere femminile. Quest’anno la Toscana ha deciso di avvicinarsi alla data del 25 novembre con tutta una serie di iniziative, iniziate il 20 novembre, affrontando tutti i temi dedicati alla valorizzazione delle donne nella società: economia, giustizia, cultura, sociale e anche sport. In questo ambito, dove ho lavorato con ruoli istituzionali, ho sempre toccato con mano la scarsa presenza femminile e una sorta di resistenza a concedere alle donne il ruolo che spetta loro. Il fatto che una toscana, grazie alle proprie capacità, competenza ed equilibrio, dote questa fondamentale nel mondo dello sport e del calcio in particolare, sia riuscita a raggiungere questo traguardo è l’emblema di una regione che vuole essere all’avanguardia in tema di diritti civili ma anche nell’affermazione della donna in tutti gli campi”.
“Un grande onore e orgoglio ricevere questo premio ‘in casa’ – spiega Maria Sole Ferrieri Caputi -, un premio che aiuta a puntare l’attenzione sui temi che riguardano le donne. Sono e sono stata fortunata perché la Toscana, in campo arbitrale nel calcio, ha offerto personalità di spicco anche in campo femminile. Oggi questo riconoscimento è sia per l’Associazione Italiana Arbitri che per le altre donne che mi hanno preceduto. Il mio debutto nella massima serie è il risultato di 16 anni di sacrifici e impegno costanti, niente di diverso dal percorso dei colleghi uomini. Ce l’ho messa tutta e sono felice che il sogno si sia realizzato. Sono felice di lavorare in un contesto del genere e sento di poter migliorare molto. Un ringraziamento va non soltanto all’Aia , anche alla Lega di Serie A e alla Figc che hanno reso possibile tutto questo. Chiederò sempre di essere giudicata come arbitro e non come arbitro donna, per la mia prestazione”.
Gli obiettivi di Maria Sole? Arrivare più in alto possibile. “Ai Mondiali – conclude sorridendo – ci sono tre arbitri donna e tre assistenti, l’obiettivo è poter replicare questo lavorando tanto quanto loro. L’Aia ha investito molto sul movimento, per dotarci di tutti gli strumenti e poter raggiungere i livelli dei colleghi maschi”.