L’appello in Consiglio per il rientro del giovane residente a Pontassieve rimasto ferito in un incidente stradale a Zanzibar. E gli amici promuovono una raccolta fondi su Internet
“Riportiamo Stefano a casa”. Dal Consiglio comunale di Firenze arriva un appello per far tornare a Pontassieve un concittadino dell’area metropolitana, Stefano Casamenti, bloccato in Kenia a seguito di un gravissimo incidente stradale in cui è rimasto coinvolto circa una settimana fa.
Il giovane, mentre si trovava a Zanzibar per motivi di lavoro (è animatore in un villaggio turistico) è stato travolto da un’auto guidata da un ubriaco. Dopo un primo intervento chirurgico, Stefano è stato trasferito in una struttura più attrezzata a Nairobi: è sempre stato cosciente e sta migliorando di giorno in giorno. Tuttavia l’operazione è stata dura ed ha visto coinvolte tibia e perone. Stefano però vorrebbe sopra ogni altra cosa poter tornare a casa per essere curato nell’ospedale di Careggi. Gli amici a questo punto hanno avviato una raccolta di fondi via Internet che fino a questo momento ha raggiunto 17mila dei 40mila euro, obiettivo prefissato (https://www.gofundme.com/f/aiutiamo-peter-pan-a-tornare-a-casa).
Così la vicepresidente del parlamentino fiorentino Maria Federica Giuliani (Pd) ha fatto proprio il desiderio del giovane con una domanda di attualità rivolta a Federico Gianassi, assessore ai rapporti con il Consiglio. Gianassi ha risposto che sul caso di Stefano, residente a Pontassieve con i genitori Margherita Ceravolo e Luciano Casamenti, si è attivato lo stesso sindaco fiorentino Dario Nardella ma ha anche ricordato che sul rimpatrio del giovane è chiamato ad intervenire direttamente il Ministero degli Esteri.
“La Farnesina – ha concluso – ha già ricevuto un appello da parte del Comune di Pontassieve dove risiede: l’amministrazione comunale di Firenze esprime la massima vicinanza al nostro connazionale ferito e auspica una soluzione positiva”. La speranza, a questo punto, è che l’appello venga ascoltato e ci si attivi in maniera forte per farlo rientrare. Le spese sanitarie ammontano a circa duemila euro al giorno ed è dunque necessario far presto.