Fra i primi passi una “Class action” contro Palazzo Vecchio. Speranza: “Chi parla per S. Spirito, lo fa a titolo personale”. Intanto installate oggi tre telecamere fisse e una mobile in via del Presto di San Martino e in via Michelozzi
Nessuna adesione ad alcun “supercomitato” e neppure una class action contro il Comune citando in giudizio Palazzo Vecchio e l’amministrazione Nardella come invece paventato questa mattina sul Corriere Fiorentino da una serie di comitati e associazioni di cittadini riunitesi ieri pomeriggio sui gradini dei portici di Piazza Santissima Annunziata per stabilire le nuove mosse da intraprendere contro la malamovida. A confermarlo è Camilla Speranza, portavoce del Comitato dei residenti in Santo Spirito che si dissocia da questa iniziativa a cui invece hanno aderito alcune associazioni tra cui Piazza Madonna Aldobrandini e San Lorenzo, Santa Croce e via dei Neri, Sant’Ambrogio e via dell’Agnolo oltre a Stefania Brunini e Maria Vannello in precedenza facenti parte del Coordinamento Residenti e adesso membri del direttivo del neonato “supercomitato”. Dopo la costituzione formale che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni, il nuovo organismo darà il via a una raccolta fondi per arrivare a 2.600 euro e con questi pagare un pool di legali che dovrebbe (il condizionale a questo punto è più che d’obbligo) citare in giudizio l’amministrazione per tutti i patimenti subiti in questi ultimi anno a causa degli “spritz-dipendenti”.
“Noi – spiega Speranza – non aderiamo a nessun ‘supercomitato’, né faremo alcuna Class action contro il Comune: non abbiamo intenzione di citare in giudizio Palazzo Vecchio e la amministrazione Nardella. Chi parla per Santo Spirito – sempre che sia di Santo Spirito – parla a esclusivo titolo personale”. Intanto questa mattina sono state installate quattro nuove telecamere: due fisse e una mobile in via del Presto di San Martino, una quarta sempre fissa in via Michelozzi. “Adesso – dice ancora Speranza – attendiamo con premura il nuovo intervento previsto per la videosorveglianza della facciata dell’abside della Basilica monumentale di Santo Spirito in Via de’ Coverelli, dove assistiamo tutti i giorni all’emergenza degli urinatori seriali, come abbiamo documentato più volte al comune, alle forze dell’ordine e agli organi di stampa”.