Dopo le dichiarazioni del Presidente del Q1 in cui affermava che in Centro non esiste un problema movida-sicurezza: “Serve un radicale cambio di marcia”
Comitati dei residenti del Centro Storico contro Maurizio Sguanci, presidente del Quartiere 1 e consigliere regionale transitato da Pd a Italia Viva pur mantenendo l’incarico. Attraverso i portavoce Paolo Ermini e Alessandro Villoresi chiedeno un cambio di rotta al Q1, qualcuno addirittura le dimissioni. Il perché è presto detto. Sguanci domenica alla Nazione ha reso una serie di dichiarazioni definite “sconcertanti” su movida e sicurezza ridimensionando problemi ed effetti. E tanto è bastato per scatenare il putiferio alla luce anche di quanto avvenuto in piazza Santo Spirito dopo i festeggiamenti del 25 aprile, quando il sagrato della Basilica a tarda notte è stato trasformato in un pisciatoio a cielo aperto come ben documentato da numerose testate giornalistiche compresa la nostra.
In sostanza Sguanci aveva affermato che “la zona di Santa Croce non è pericolosa e non è un mangificio”, che le segnalazioni dei residenti “da quotidiane sono divenute sporadiche”, che “siamo lontani dai livelli di movida precedenti al Covid”. Insomma tutto normale in tutte le zone della città per il presidente del Q1, le cui dichiarazioni sono state definite dai residenti sono “sconcertanti”. “Abbiamo atteso per 48 ore – precisano Ermini e Villoresi – una smentita o delle precisazioni. Che non sono arrivate. Il presidente di quartiere è l’autorità che dovrebbe essere più vicina a chi vive nel quartiere stesso. Per questo le parole di Sguanci, che descrivono una realtà inesistente, sono molto gravi. Le cronache ci raccontano di un città che non è affatto sicura in alcune zone, e non solo di notte. Quanto alla malamovida è tornata a impazzare da Sant‘Ambrogio a Santo Spirito più di prima, peggio di prima, rendendo impossibile il riposo dei residenti. Ma quello che più colpisce è la totale noncuranza per il crescente abuso di alcol, oltre alla droga, da parte di giovani e giovanissimi. Una vera e propria emergenza sociale di fronte alla quale c’è una generale sottovalutazione. Un quadro di progressivo degrado, la conferma di un centro storico fuori controllo, come conferma quello che è successo il 25 aprile a Santo Spirito: sul sagrato si è tenuto un vero rave; alcol a sfare e orinamenti sulla basilica; caos fino a notte fonda“.
Il Coordinamento ricorda la presentazione di un documento in sei punti con urgenti richieste alle istituzioni. “Sguanci – concludono – le ha ignorate. Lui ha esercitato un suo diritto, senza avvertire l’esigenza di confrontarsi con noi; noi però abbiamo il diritto di chiedergliene conto. Non sappiamo quali siano le motivazioni che hanno spinto Sguanci a questa sortita maldestra. E non formuliamo ipotesi. Ci atteniamo ai fatti. E i fatti dimostrano che al Quartiere 1 c’è bisogno di un radicale cambio di marcia”.