Decisive le “stampelle” di Gruppo Misto, Sinistra Progetto Comune e M5S. Nardella: “Provvedimento politico per aprire una breccia nell’inerzia del Paese”. PMI: “Scelta che va contro il liberismo del mercato”
Pericolo scampato, almeno per ora. Passa a maggioranza in Consiglio la delibera che prevede lo stop alla creazione di nuovi Airbnb nell’area Unesco e l’amministrazione Nardella è salva malgrado l’annunciatissimo voto contrario di Italia Viva che però non ha sortito alcun effetto grazie alle “stampelle” arrivate da Gruppo Misto (Andrea Asciuti in uscita da Italexit di Gianluigi Paragone), Sinistra Progetto Comune e M5S col capogruppo Roberto De Blasi. Contrari tutti gli altri ad esclusione di Forza Italia (non presente in aula al momento del voto) e del gruppo Centro. “Un provvedimento politico per aprire una breccia nell’inerzia del Paese” lo ha definito il sindaco Dario Nardella “per dare una risposta alle sacrosante richieste d’aiuto che vengono da tantissimi concittadini: dai nostri studenti; dalle giovani coppie; dalle famiglie in difficoltà; dagli anziani pensionati”.
Il primo cittadino ha ricordato come anche a Firenze, al pari delle altre città italiane europee e mondiali da diversi anni gli amministratori locali siano costretti a fare i conti con l’incontrollata espansione del mercato delle locazioni turistiche brevi. Ma anche come il Comune abbia chiesto insistentemente al Governo centrale un intervento normativo. «Quando la ministra Santanché per la prima volta ha annunciato un decreto in materia di locazioni turistiche, ho davvero sperato che si riuscisse ad arrivare a una proposta realmente condivisa ed efficace – ha aggiunto -. Purtroppo a fine maggio il ministero ci ha inviato una bozza di decreto estremamente deludente. Il criterio del minimum stay di due notti è chiaramente insufficiente a risolvere le criticità che abbiamo denunciato. Neppure la seconda versione del decreto del mese scorso, sembra essere più adeguata. E allora cosa avremmo dovuto fare? Questa iniziativa non è una panacea ma è un passo concreto».
Nardella ha poi ripercorso lo “storyboard” degli affitti brevi in città. Nel 2016 erano poco meno di 6.000 gli appartamenti inseriti su Airbnb: oggi sono quasi 14.378. In questo lasso di tempo, il costo medio dei canoni mensili per le locazioni ordinarie (residenziali) è aumentato del 42%, passando dai 13,4 €/mq del 2016 ai 19 €/mq dello scorso agosto. Solo nell’ultimo anno, l’aumento è stato del 15,1%. “Significa pagare – ha aggiunto con forza-, per una singola stanza, almeno 500 € al mese. Si è poi avuta una escalation dopo il Covid, quando la forza attrattiva delle piattaforme online e l’assenza di regole, unica alla redditività altissima dello sfruttamento turistico dell’alloggio privato, ha portato a questa situazione. Dobbiamo chiederci: che città abbiamo in mente per noi e per i nostri figli? Possiamo davvero accettare che studiare, lavorare e vivere a Firenze, poco cambia se in centro oppure in periferia, sia diventato per i nostri stessi concittadini un lusso, un privilegio?”. Per incentivare i privati ad affittare per periodi lunghi la delibera prevede anche l’azzeramento dell’Imu sulla seconda casa per tre anni, in favore di coloro che rinunceranno alle locazioni brevi e torneranno a quelle ordinarie.
Assalto respinto dunque e maggioranza ancora in sella anche se va detto mugugni, malumori e frizioni con i renziani si riproporranno in occasione della votazione sul bilancio di previsione che dovrebbe contenere anche i finanziamenti per adeguare il campo del rugby a stadio durante gli interventi di riqualificazione del Franchi, ammesso che alla Fiorentina vada di andare giocare al Padovani. Resterà poi da capire se il documento approvato porterà con sé una scia di ricorsi e se inevitabilmente le locazioni brevi si riverseranno sugli altri quartieri cittadini come sta già accadendo per esempio nel Quartiere 2 o nel Quartiere 4, interessati questa estate da numerosi lavori di ristrutturazione abitativa, e dove è sempre più frequente vedere turisti con mega trolley in giro per il rione. “Una scelta che va contro il liberalismo del mercato, che mostra caratteri anti democratici e anti costituzionali perché impedisce a imprenditori di inserirsi in città” la definisce Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia, l’associazione degli imprenditori degli affitti turistici. “Il turismo rappresenta una fonte indispensabile per l’economia cittadina, non è limitando la sua crescita e i nuovi imprenditori che si risolve il problema: serve una visione più ampia, che punti a migliorare la qualità stessa del turismo. Il prossimo passo, altrimenti, quale sarà? Bloccare alberghi, ristoranti e negozi? Non riteniamo che sia sbagliato regolare, lo è vietare. Come associazione stiamo lavorando con il governo nazionale ad una legge nazionale, perché le decisioni in questo ambito spetterebbero prima di tutto al Parlamento. Il sindaco Nardella ha invece scelto la scorciatoia localistica e propagandistica che porterà Firenze in un vicolo cieco”.
E i politici? Per Federico Bussolin (Lega Salvini) “La proprietà privata è sacra e non è compito di Nardella decidere se devi affittare a breve o a lungo periodo. Assurdo attribuire agli affitti brevi lo spopolamento del centro storico: questa amministrazione non ha attuato alcuna politica abitativa per i residenti del centro e oggi vogliono raccontarci che è colpa di qualcun altro. Anzi, è proprio sul tema abitativo che si registra il fallimento di Nardella, dove pure le politiche sull’affitto calmierato sono tardive, mentre l’edilizia residenziale pubblica fa acqua da tutte le parti”. Secondo Emanuele Cocollini (Centro) le norme proposte sono in buona fede, ma che rischiano di produrre effetti molto diversi da quelli attesi: individui che beneficeranno di un diritto acquisito, e tutti gli altri che se lo vedranno negare, perché ovviamente la norma non sarà retroattiva. Ciò produrrà una rendita di posizione ex lege in un mercato, nell’area più prestigiosa della città, a concorrenza limitata, oltre che un aumento del valore immobiliare per quegli immobili in cui sarà ancora possibile esercitare l’attività di locazione turistica breve. Alessandro Draghi (FdI): “Come si fa a pensare di scrivere una norma urbanistica che vieterebbe sine die la locazione breve in centro storico ma la autorizza per chi già la faceva? Nardella interviene nel vuoto normativo come un elefante in mezzo a una cristalleria facendo più danni della grandine”. Infine Mario Razzanelli (Forza Italia) “Si tratta di una norma che contrasta con i principi della libertà di impresa”.