Acque agitate nel Movimento dopo appena 24 ore dall’annuncio del “nuovo futuro” fiorentino. Pini: “Sono stata mal interpretata”
Nemmeno il tempo di annunciare il “nuovo corso” e nel Movimento Cinque Stelle scoppia la bufera. Il motivo è presto detto: la possibile candidatura a sindaco dell’ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che la neo rappresentante territoriale fiorentina Francesca Pini rispondendo a una domanda aveva definito come “figura perfetta per il M5S”. Apriti cielo con telefonate, messaggi sulla chat e un clima per niente sereno all’interno di quello che doveva essere il futuro fiorentino e metropolitano dei pentastellati (https://www.lamartinelladifirenze.it/pini-m5s-se-montanari-vuole-un-confronto-io-ci-sono-bonafede-candidato-sindaco-perfetto/).
Per capire meglio bisogna fare un passo indietro. All’incontro con i giornalisti di ieri in Sala Macconi a Palazzo Vecchio non erano presenti né il capogruppo Roberto De Blasi, da mesi in disaccordo con l’altro consigliere Lorenzo Masi che invece l’incontro con i giornalisti l’aveva organizzato, e neppure i coordinatori provinciale e regionale Andrea Quartini e Irene Galletti. Quindi le dichiarazioni di Pini che aggiunge anche di essere “disponibile a incontrare Tomaso Montanari”. Quartini poi dirà che “la conferenza stampa era un’iniziativa personale dei presenti”.
A questo punto la tempesta è servita tanto che Pini è costretta a precisare di essere “stata mal interpretata”, e che “stamani potrei essermi espressa male. Bonafede, secondo le nostre regole, non può essere ricandidato avendo svolto due mandati parlamentari: le uniche interlocuzioni per le future amministrative di Firenze sono avviate e portate avanti dal coordinatore provinciale Andrea Quartini e dalla coordinatrice regionale Irene Galletti”. Dunque possibile candidatura naufragata per Bonafede, che la città la conosce particolarmente bene essendo titolare di un avviatissimo studio legale in via Lamarmora con partnership a Milano. Sarà comunque il presidente Giuseppe Conte ad avere l’ultima parola, ma il dato politico a questo punto è che i Cinque Stelle un nome per una possibile candidatura ancora non ce l’hanno. E il tempo passa, anzi sta diventando stringente.