“Macchè seconda pista, meglio l’AV tra Firenze e Pisa” aveva detto il neo segretario Pd Enrico Letta facendo riesplodere “la guerra dei due scali”. Opposizioni scatenate: per FdI “i sogni di grandezza naufragano nel mare del pressappochismo”, mentre SPC si interroga: “Si è passati dall’aeroporto che Firenze si merita a più miti consigli?”
Difficile che le parole di Enrico Letta rimanessero lettera morta. In una intervista al quotidiano Il Tirreno il neo segretario pisano del Pd ha liquidato l’ampliamento dell’aeroporto fiorentino, con la seconda pista parallela all’A-11, fra l’altro nel programma di mandato del sindaco Nardella e anche il quello del governatore toscano Eugenio Giani, con la realizzazione di una “metropolitana leggera che unisca Firenze a Pisa in 25 minuti” (fra l’altro forse qualcuno dovrebbe dirgli che una navetta di collegamento fra gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso c’era e non funzionava neanche male, ma questo sarebbe evidentemente un altro discorso…). “Un’infrastruttura – ha aggiunto – in grado di “rafforzare la Costa, togliere le auto e anche un po’ di camion dalla strada e connettere la Toscana costiera alla dorsale dell’Alta velocità. E anche di chiudere la disputa dei due aeroporti”. Invece la “guerra dei due scali” è riesplosa pesantente con le opposizioni scatenate.
All’attacco ci vanno subito Alessandro Draghi e Jacopo Cellai (Fratelli d’Italia) i quali sottolineano come cambiano i vertici “ma restano i problemi. Con il nuovo leader maximum del Partito Democratico i sogni di grandezza dell’aeroporto di Firenze naufragano nel mare dell’incertezza e del pressappochismo”. E poi aggiungono: “Molto gravi, infatti, le dichiarazioni del nuovo segretario ed ancora più grave la passività di Nardella e Giani: secondo loro, è meglio un collegamento veloce fra Pisa e Firenze invece che una nuova pista”. Secondo i due esponenti di opposizione l’idea di una linea AV tra le due città è semplicemente assurda. “Non c’è sostenibilità per la costruzione – dicono ancora – non c’è bacino di utenza, non si ripagherebbero i costi di gestione, non ci sarebbero i soldi per le manutenzioni, non è nei piani di FS. Per costruire una nuova linea di 80 km occorrerebbe costruire gallerie, viadotti, fare espropri in ogni comune, e poi tutti i comuni vorrebbero delle opere compensative; immaginatevi il costo, indicativamente 5,53 miliardi di euro. Senza considerare i tempi di realizzo: 5/10 anni se va bene per le autorizzazioni e altrettanti per l’intervento. Il PD fiorentino è succube di quello pisano, ma entrambi sull’aeroporto seguono a capo chino il M5S che con una mozione ha chiesto in consiglio regionale la chiusura definitiva dell’aeroporto Amerigo Vespucci”.
Per Federico Bussolin, capogruppo della Lega Salvini a Palazzo Vecchio “I dubbi di Enrico Letta e del Pd rischiano di compromettere lo sviluppo infrastrutturale di cui la città ha bisogno”. E un attimo dopo arriva a chiedere una verifica di maggioranza proprio perché l’ampliamento del Vespucci è nel programma di mandato del sindaco Nardella. “In questa fase storica – dove Firenze chiede maggiore autonomia per il turismo e gli investimenti, il compimento delle opere infrastrutturali diventa strategico. Il Pd ha sabotato per troppo tempo lo sviluppo del sistema aeroportuale, compromettendo non solo gli investimenti in città, ma anche il consolidamento di un turismo di qualità: il passo indietro di Enrico Letta è quindi irricevibile e inaccettabile per Firenze. Il fatto di contrapporre l’ipotesi di un collegamento veloce Firenze-Pisa con lo scalo aeroportuale fiorentino è un errore da non commettere, indice di una visione politica statica”.
Secco e al veleno il commento di Sinistra progetto Comune con Antonella Bundu e Dmitrij Palagi che si interrogano: “Si è passati in un balzo da Dall’aeroporto che “Firenze si merita” a più miti consigli?”. E il Pd? Ci prova proprio Giani a commentare a margine della conferenza stampa sull’arrivo dei primi anticorpi monoclonali: “Ho parlato direttamente con Letta – dice – non ha detto questo: posso affermare che come toscano doc crede che sia importantissimo costruire un treno che vada da Firenze a Pisa velocemente. Poi però andare in Europa e nel mondo con l’aereo è un altro discorso. Per andare negli Stati Uniti, si passerà da Pisa, in tante città d’Europa si va da Firenze. Sono molto convinto che, grazie a Enrico Letta, avremo a Roma una voce molto più alta per supportare la complementarietà degli aeroporti di Firenze e di Pisa. Ma, cosa nuova, avremo anche risorse per costruire una nuova ferrovia, sia questa un nuovo binario accanto a quella che c’è già, o una ferrovia che passa da tratti più veloci per unire le due città”.