Renzi anticipa la kermesse numero 12 a causa della caduta del Governo Draghi. Ma Enrico Rossi boccia l’eventualità di un alleanza Pd-Italia Viva: “Con lui perderemmo voti”
Come si faceva una volta nei giornali, Matteo Renzi lancia una edizione straordinaria della Leopolda che si terrà dal 1 al 3 settembre a causa della caduta del Governo Draghi. “Questa campagna elettorale – ha detto il leader di Italia Viva proprio a Radio Lepolda – non la fanno solo candidati e dirigenti. La fanno anche le persone che non sono in prima fila perché sarà da fare col coltello fra i denti, anche se col tono sereno e pacato”. In vista delle prossime elezioni politiche in programma il 25 settembre, dunque il popolo di IV si ritroverà ancora una volta nell’ex stazione ferroviaria del Granduca di Toscana a Porta al Prato che porta il numero 12 come edizioni fin qui fatte.
“Alla Leopolda – spiega – ci guarderemo negli occhi e ci scopriremo, una volta di più, coraggiosi. E liberi e forti. I deboli e ricattatati non stanno con noi. Ecco perché questo è il video con cui mi piace lanciare la Leopolda numero 12: è un pezzo dell’Enrico V che adoro, il discorso di San Crispino”. Quanto alle alleanze è troppo presto per parlarne. “Le alleanze non si fanno sulla base della simpatia ma di idee chiare, forti e condivise. Speriamo di poter allargare il cerchio, ma siamo pronti ad andare a votare con il nostro simbolo e il nostro entusiasmo”. Non a caso per lanciare la campagna di iscrizione dei volontari per la prossima campagna elettorale ha scelto una vecchia canzone: Gimme five, dammi il cinque. “Dare il cinque – ha sottolineato è un simbolo di collaborazione ma soprattutto ciascuno dei nostri volontari deve individuare cinque persone da coinvolgere”.
Ma intanto l’ex Governatore toscano Enrico Rossi, seriamente intenzionato a correre per un seggio a Roma nelle insegne Dem, boccia senza possibilità di appello anche la minima eventualità di un’alleanza fra Pd e Italia Viva. “Sono più i voti che ci farebbe perdere che quelli che ci farebbe guadagnare” dice con una battuta fortemente tranchant, liquidando in un solo colpo il senatore di Rignano e il suo partito.