Residenza o lavoro stabili da almeno 5 anni nella Regione, aumento al 60% della riserva di alloggi per i genitori separati, più punti a chi risiede nel comune da 10 anni. Nisini e Bussolin: “Gli alloggi popolari prima agli italiani non sono un’utopia”
Residenza o lavoro stabili oppure principale nella Regione da almeno 5 anni e in forma continuativa, più punti nel bando a chi risiede nel comune da 10 anni e a chi è presente da più tempo nelle graduatorie, aumento della percentuale dal 40 al 60% della riserva di alloggi per i genitori separati, affittare a prezzo calmierato gli alloggi popolari da ristrutturare secondo la soglio dell’ISEE regionale che è attualmente di 36.500 euro. Lega Salvini in piazza questa mattina all’Isolotto per presentare le 10 proposte concrete per rilanciare il tema delle Case Popolari.
Alla manifestazione hanno partecipato la Senatrice Tiziana Nisini, Sottosegretaria al Ministero del Lavoro, e il Consigliere Regionale Giovanni Galli, assieme alla Responsabile del dipartimento Politiche Sociali Barbara Nannucci e al Commissario della cittadino Federico Bussolin. “Le case popolari prima agli italiani non sono una utopia – ha sottolineato Nisini -. Dopo essermi occupata proprio di questo, durante il mio assessorato ad Arezzo, posso dire che le case popolari sono composte per 86 per cento da italiani e dal 14 per cento da stranieri. Visto che il bando è stato costruito nel pieno rispetto della legge regionale Toscana, non capiamo come mai a Firenze si presenti una situazione del tutto inversa. La Lega di Firenze ha presentato delle proposte di buon senso che possono portare l’amministrazione a rivedere il nuovo bando che uscirà nel 2021. Viste le difficoltà che ci sono state in questo anno di pandemia ci aspettiamo che il comune agisca di conseguenza è sostenga tanti nostri concittadini in difficoltà”.
Nelle proposte una parte importante è recitata dai controlli che dovranno essere a tappeto intensificando l’attività di monitoraggio e verifica da parte degli organi competenti. E poi ancora segnalazioni dei cittadini (anche tramite App) in caso di disfunzioni abitative, introduzione di un rappresentante dell’opposizione nella commissione edilizia residenziale pubblica e mobilità, analisi dettagliata delle domande, controllo degli acquisiti a tappeto, certificazione proprietà immobiliari non solo ai paesi extra Ue ma anche a quelli Ue prima dell’assegnazione. “Case popolari prima agli italiani – aggiunge Bussolin – è un obiettivo che si può raggiungere applicando la legge. Per troppo tempo famiglie e persone perbene sono state estromesse dai bandi per colpa di controlli poco accurati. Inseguiamo questo obiettivo ampliando la riserva anche per i genitori separati”. La Lega su questi temi è pronta a dare battaglia in Consiglio Comunale e nei Consigli di Quartiere. “Oggi ricorre la giornata internazionale della famiglia – evidenzia Nannucci – fondamento della società e la casa è lo spazio protetto dove convive il nucleo familiare. In tale contesto, il disagio abitativo può assumere i caratteri di una vera e propria emergenza che l’amministrazione non può ignorare dando risposte concrete basate sull’equità redistributiva”. Conclude Galli: “L’emergenza casa non è un problema solo regionale ma anche nazionale e le persone oggi meritano risposte ma soprattutto assistenza. Oggi come non mai c’è bisogno di ascoltare chi chiede aiuto per una casa popolare”.