Protesta lunedì sotto le finestre di Palazzo Vecchio per il nuovo bando che rischierebbe di bloccare servizi molto apprezzati come il Bibliobus o il prestito a domicilio. Ma Gianassi e Martini replicano: “Basta con le bugie, rispetto allo scorso anno 500mila euro in più per le biblioteche”
Saranno di nuovo sotto Palazzo Vecchio, lunedì prossimo 21 febbraio, alle 11, gli operatori e operatrici del servizio biblioteche e Archivio storico del Comune di Firenze. Di nuovo in piazza, dopo l’uscita del bando per il nuovo appalto, perché, il paventato taglio più volte smentito dall’amministrazione comunale, “c’è, nero su bianco”.
“Come denunciato durante le varie mobilitazioni degli ultimi mesi, i servizi bibliotecari e archivistici potrebbero partire decimati di quasi un sesto rispetto a quelli attualmente presenti – si legge nella nota diffusa dai lavoratori – la mancata copertura finanziaria dell’intero importo del nuovo bando, che l’Amministrazione si era impegnata a garantire nel bilancio 2022/2024, attualmente all’esame delle commissioni consiliari, significherà la mancata attivazione di servizi essenziali finora garantiti alla cittadinanza e spesso sbandierati come servizi di eccellenza, oltre che la perdita di posti di lavoro”.
Dal prossimo 1° maggio dunque potrebbero finire sotto la scure dei tagli il servizio Bibliobus, la biblioteca itinerante nata nel 1992 da un progetto della Biblioteca dell’Isolotto e poi esteso a tutti i quartieri della città, l’alfabetizzazione informatica per realizzare la cosiddetta “cittadinanza digitale”, il servizio di prestito a domicilio, che tanto successo ha avuto durante la pandemia, gli orari di apertura completi della Biblioteca delle Oblate e di BiblioteCanova (no orario serale), della Biblioteca di Palagio (no apertura domenicale) e delle biblioteche di quartiere (no apertura del sabato pomeriggio), le aperture pomeridiane dei servizi al pubblico per l’Archivio Storico. “Al contrario di quanto proclamato sulla stampa e sui social dal Sindaco Nardella – attaccano i lavoratori- che celebra i milioni che arriveranno dal Ministero della Cultura per progetti su cultura e inclusione sociale destinati soprattutto alle periferie, la realtà è che nel bilancio 2022/2024 predisposto dalla Giunta sono state tagliate le risorse per i presídi culturali e sociali di prossimità. Per non parlare dell’ingente taglio ai servizi dell’Archivio Storico, sia per i servizi al pubblico che per quelli di digitalizzazione e restauro del patrimonio documentario”.
Un situazione che, oltre sulla cittadinanza ricadrebbe pesantemente sulle lavoratrici e lavoratori “con circa 2000 ore in meno al mese e che non hanno, al momento, nemmeno il riconoscimento di punteggi dedicati ai titoli di servizio da far valere nei prossimi concorsi previsti per il progetto di reinternalizzazione di questi servizi. Non possiamo che leggere queste mosse come un segno di assoluto disinteresse da parte di quest’Amministrazione verso i servizi bibliotecari e archivistici e verso chi, da oltre 15 anni, li garantisce”. Per questo i lavoratori e le lavoratrici delle biblioteche e dell’Archivio Storico del Comune chiedono che vengano mantenute le tante promesse fatte e che non si perda ulteriore tempo. “Per garantire la continuità di tutti i servizi anche con il prossimo appalto – sottolineano ancora -, nel bilancio 2022/2024 ci dovranno essere tutte le risorse necessarie. Non accettiamo servizi spot, da accendere e spegnere a piacimento, ne va della tenuta occupazionale di tanti lavoratori e della stessa qualità del servizio”.
Da Palazzo Vecchio replicano l’assessore al bilancio Federico Gianassi (nella foto a sinistra) e quello al personale Alessandro Martini: Il primo ricorda che “rispetto allo scorso anno il Comune ha messo 500 mila euro in più sulle biblioteche (da 2,7 milioni a 3,2 ndr)” e che “sono in corso 30 nuove assunzioni da profilo C e D che valgono un milione di euro” annunciando anche un concorso specifico e faremo un nuovo concorso specifico per bibliotecari entro l’anno, oltre a garantire la formazione specifica. Voglio ribadire con forza che la giunta ha mantenuto fede all’impegno che si era assunta nei mesi scorsi. Questi numeri sono la riprova dell’impegno che l’amministrazione mette nel garantire anche in tempi difficili il sostegno ad un servizio che riteniamo di fondamentale importanza”. Il secondo invece abbandona l’abituale aplomb e respinge le accuse al mittente: “Siamo stanchi di bugie. In un momento storico certamente difficile come quello attuale, Firenze ha scelto non solo di non tagliare lo stanziamento ai servizi bibliotecari ma anzi di aumentarlo. Il nuovo appalto consentirà una forte implementazione di tutti i servizi bibliotecari. Non ci sarà quindi nessun taglio e presto avremo nuovo personale stabile, formato e qualificato”.