Il Comitato Mainoiquandosidorme sollecita Ragini Gupta. E a pochi giorni dal 21 marzo, quando bar e ristoranti potranno mettere fuori sedie e tavolini, il Coordinamento dei comitati dei residenti del Centro Storico sottolinea come le richieste fatte al Comune siano rimaste lettera morta
Il Console intervenga per proteggere la giovane comunità studentesca americana dalle notti fuori controllo di malamovida a base di alcool e droga. E’ l’appello accorato del Comitato Manoiquandosidorme a Ragini Gupta che chiede di mettere in campo tutte le iniziative necessarie per tutelare “i suoi giovani concittadini” ma anche i residenti che vivono in centro.
“Siamo felici – dicono dal Comitato – di vedere il segnale positivo che i giovani studenti USA, vogliono dare alla città di Firenze, che li ospita da decenni. Ma come genitori, nonni, zii, cittadini, non solo come comitato, siamo fortemente preoccupati per la loro sicurezza fisica e mentale, poiché vediamo, con sconforto, che sono facile preda di spacciatori di alcol e droghe”. Da qui la richiesta d’intervento “perché purtroppo, non si può più girare lo sguardo dall’altro lato, non possiamo più ignorare quello che sta accadendo nelle notti fiorentine: è uno specifico dovere del Console USA intervenire. Il ruolo educativo delle Università Americane impone loro, ai loro presidi, nonché ai loro insegnanti, di essere incisivi e concreti nel guidare i giovani cittadini americani a comportamenti consoni al convivere civile e, soprattutto, nel proteggerli durante il loro soggiorno di studio a Firenze, affinché sia autenticamente formativo, foriero di autentico scambio ed interazione culturale affinché alle ragazze ed ai ragazzi americani venga data un’autentica esperienza fiorentina, indimenticabile, gioiosa e non corrotta dalla droga e dall’alcol. Con la complicità di una movida degenerata, moltissimi di loro si trasformano, da angeli…in demoni, esponendosi ad ogni genere di degenerazione e violenza”.
E sempre sul versante movida a pochi giorni dal 21 marzo, primo giorno di primavera ma anche primo giorno della ricomparsa dei tavolini all’aperto per bar e ristoranti come vuole il nuovo piano approvato dal Comune, torna a farsi sentire il Coordinamento dei Comitati dei Residenti del centro storico che sottolinea come le richieste avanzate nei sei punti a suo tempo presentati al sindaco Dario Nardella siano in pratica rimasti lettera morta. “Solo l’assessore al Commercio, Federico Gianassi – affermano Paolo Ermini e Alessandro Villoresi -, ha in parte tenuto conto delle nostre aspettative sull’occupazione degli spazi pubblici da parte degli esercizi commerciali, lasciando però in una preoccupante incertezza quanto succederà nelle piazze e nelle vie pedonalizzate”. Il coordinamento si dice disponibile a un incontro col Coordinamento degli studenti universitari per trovare che proprio qualche giorno fa ha incontro a Palazzo vecchio Nardella. Ma ribadisce anche con forza che il problema malamovida deve avere al centro il rispetto dei diritti dei residenti, primo fra tutti il diritto al riposo, che è diritto alla salute.
“Il diritto al riposo e il riconoscimento di in tempo notturno del silenzio – continuano – sono sanciti dalle leggi e dal regolamento di polizia municipale. Le regole vanno chiarite e fatte rispettare, attraverso una continua azione di deterrenza, che è cruciale per estirpare quel senso di impunità che si è radicato negli ultimi tempi, e anche di repressione delle illegalità, con controlli insistenti e sanzioni severe. Se serve anche più severe di quelle vigenti. Come le cronache degli ultimi giorni dimostrano, un’offensiva decisa contro chi infrange o aggira le regole può dare risultati importanti, e dimostrare che chi sgarra paga”.
Il Comitato conclude amaramente sottolineando come sia “sorprendente l’assenza di ogni riferimento ai diritti dei residenti” nei dieci punti presentati da Confesercenti nell’incontro di ieri nel Salone de’ con il sindaco Nardella. “Noi confermiamo lo spirito di dialogo con cui questo Coordinamento è nato, e giochiamo a carta scoperte. Non accetteremo alcun provvedimento che non risponda alle nostre richieste di fondo, riservandoci di intraprendere tutte le iniziative, anche a livello nazionale e non solo, per difendere Firenze e il suo centro da un degrado che ormai ne sacrifica identità e prospettive. Una città abbandonata al caos alla fine non piacerà più a nessuno e più a nessuno porterà quei profitti che l’hanno fatta sprofondare nel mercantilismo e nel predominio della rendita. Vorremmo che il Sindaco si intestasse questa sfida facendo di Firenze un modello. Se succederà noi saremo al suo fianco. Noi vogliamo una Firenze bella, viva e vivibile, che sia di tutti. E che sia civile, come la sua storia impone”.