Dopo la piazza inaugurata l’anno scorso, scoperto ieri il monumento per l’ex sindaco di Firenze trucidato 35 anni fa dalle Brigate Rosse. “Protagonista del passato, ma figura importante per capire il presente e pensare il futuro”
Trentacinque anni fa in un attacco vigliacco delle Brigate Rosse veniva assassinato Lando Conti, allora sindaco di Firenze. Conti a bordo della propria macchina e da solo, stava recandosi a Palazzo Vecchio per partecipare alla seduta del Consiglio Comunale. L’agguato scattò al Ponte alla Badia non lasciandogli scampo.
Dopo l’intitolazione l’anno scorso di una piazza davanti all’ingresso principale del nuovo Palazzo di Giustizia a Novoli (https://www.lamartinelladifirenze.it/una-piazza-ricorda-lando-conti-uomo-di-dialogo-e-confronto/), ieri nel primo pomeriggio è stato scoperto il monumento, realizzato da Primo Biagioni e donato dall’Associazione che riunisce gli amici di Conti, che ricorda la figura di spicco dell’esponente repubblicano succeduto ad Alessandro Bonsanti dopo un’abile operazione politica tessuta da Giovanni Spadolini.
L’iniziativa è stata voluta dal Comune: alla cerimonia hanno partecipato i familiari dell’uomo politico trucidato dai terroristi e il nipote Neri oltre all’assessore alla Cultura della memoria Alessandro Martini e al vicepresidente del Consiglio comunale Emanuele Cocollini. “Lando Conti – ha detto Martini – non è stato solo sindaco di Firenze, ma un uomo delle istituzioni e un cittadino esemplare, una figura di cui dobbiamo e vogliamo trasmettere la memoria. Siamo grati all’associazione e alla famiglia che hanno donato questa opera. Come Amministrazione continueremo nell’impegno di ricordarlo non solo come un protagonista del passato, ma anche come figura importante per capire il presente e pensare il futuro”.
In mattinata Martini aveva presenziato alle altre iniziative in memoria di Conti, la deposizione di una corona d’alloro presso il luogo dell’attentato e al cimitero di Trespiano dove riposa. “E’ importante ricordare Lando Conti nel periodo storico che stiamo vivendo – ha aggiunto Cocollini -. La sua figura deve essere, ancora oggi, di esempio e di stimolo tra coloro che sono impegnati nelle istituzioni. Conti è stato un primo cittadino che esaltava il dovere: verso la Patria, verso l’Umanità, verso sé stessi. E mai come ora questo ritorno all’etica del Dovere si rende indispensabile. Che il suo ricordo possa vivere nella memoria storica di Firenze e nel nostro animo di Italiani